Un nuovo Dpcm è stato firmato nel corso delle scorse ore: il testo prevede un coprifuoco nazionale fissato alle ore 22, oltre che misure più severe per le aree della Penisola caratterizzate da uno scenario di elevata gravità e da un livello di rischio alto. All’introduzione dei nuovi punti, tuttavia, si accompagnano i numerosi dubbi degli italiani. Tra questi, ci si chiede se occorrerà nuovamente utilizzare l’autocertificazione per giustificare i propri spostamenti.
“Dalle ore 22.00 alle ore 5.00 del giorno successivo sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute”: recita, di fatto, così il testo del nuovo Dpcm.
Secondo le ultime indiscrezioni e a dispetto di quanto sostenuto recentemente dal sottosegretario alla Salute Sandra Zampa, da domani gli italiani potrebbero tornare a stampare l’autocertificazione.
Questa potrebbe risultare utile sia nella zona gialla che in quella arancione per motivare i propri spostamenti dopo le ore 22. In caso di spostamento legato a un’urgenza, tuttavia, non occorrerebbe indicare (per motivi di privacy) il nominativo delle persone che si va a trovare. Inoltre, tale modulo potrebbe trasformarsi in uno strumento imprescindibile per chi entra ed esce dalle più pericolose zone rosse.
Nel caso in cui fosse davvero necessario usarlo, gli italiani dovrebbero aspettarsi un nuovo modulo? Secondo alcune fonti, l’autocertificazione (già disponibile sul sito del Viminale ma che avranno a disposizione anche le pattuglie delle Forze di Polizia) consisterebbe nello stesso modulo standard che era stato predisposto in occasione del Dpcm dello scorso 24 ottobre e già utilizzabile per le ordinanze in vigore nelle Regioni dove era stato stabilito il coprifuoco.
Di seguito il Modello autodichiarazione.