Alunni bendati per evitare di copiare. Succede anche questo nel mondo della scuola con la didattica a distanza. I fatti si sono svolti durante un’interrogazione di greco al liceo Cacciopolli di Scofati, in provincia di Salerno, quando una studentessa ha sostenuto l’interrogazione bendata con una fascia sugli occhi, così da non poter sbirciare eventuali appunti.
Le foto hanno fatto in questi giorni il giro del web e sono rimbalzati di chat in chat, con numerosi commenti negativi sui social nei confronti dell’insegnante che avrebbe “costretto” gli studenti a cedere a questa costrizione. Sostenere un’interrogazione in queste condizioni costituisce innanzitutto una mancanza di rispetto e fiducia nei confronti degli studenti, ma può anche creare un sentimento di disagio per gli interrogati, già impossibilitati ad avere un contatto fisico con l’insegnante. Massimo Gramellini ha scritto al riguardo anche un lungo commento per il Corriere della Sera, ma la verità delle cose sarebbe leggermente diversa.
Come ribadito dagli stessi studenti attraverso un post pubblicato sulla pagina Facebook, infatti, non si è trattato di un obbligo imposto dall’insegnante, ma di una sfida a cui gli studenti si sono prestati volentieri, tra scherzi, risate e prova con se stessi. Gli studenti si sono, inoltre, detti fieri dell’insegnante e della scuola.
“Nella nostra classe – si legge nel post –, alcuni sono stati bendati; tra risate generali, e battute di vario tipo hanno messo alla prova le proprie conoscenze e, con concentrazione, sono riusciti ad ottenere ottimi risultati. Nessuno è stato costretto, era solo una prova qualsiasi per dimostrare a sé stessi che esistono altri occhi da cui poter guardare”.