Scontro tra regioni e governo centrale sull'adozione del nuovo Dpcm firmato da Conte: Musumeci chiede aiuto concreto per le attività commerciali a rischio fallimento.
Non è tardato ad arrivare il commento da parte del governatore siciliano Nello Musumeci, circa le nuove disposizioni che saranno imposte dal nuovo Dpcm, firmato stamane dal premier Giuseppe Conte. Riunioni fiume fino all’alba per decidere quali misure adottare, soprattutto in alcuni settori commerciali, in crisi da diversi mesi dall’inizio della pandemia.
Lo stesso presidente Musumeci, nella giornata di ieri, aveva firmato una nuova ordinanza che metteva dei paletti, anche più restrittivi rispetto a quelli messi in atto dal governo centrale, su determinate attività sociali, scolastiche e commerciali.
Discussioni con Palazzo Chigi da parte delle regioni su delle misure messe in atto dal nuovo Dpcm, che rischiano di far collassare determinati settori, ma che si rendono necessarie per arginare la nuova ondata di contagi: “Il governo nazionale – ha commentato Musumeci in mattinata – si è assunto la responsabilità di fare pesare le chiusure sul settore della ristorazione, della cultura e dello sport. Le Regioni italiane, con un documento unanime, avevano chiesto di fare altro e di muoversi in direzione di scelte ragionate e sostenibili sotto il profilo dell’equilibrio tra diritto alla salute e diritto ad una vita quanto più ordinaria possibile, in un periodo del tutto straordinario“.
Botta e risposta dunque, con un tira e molla che ha portato a lunghe contrattazioni tra lo Stato e i governatori delle regioni dello Stivale: “L’ordinanza da me adottata – che permane nella sua efficacia per tutte le misure più restrittive – ha scelto come linea di intervento la riduzione della mobilità, tenuto conto della circostanza che il contagio viene anzitutto arginato con la riduzione degli spostamenti e della circolazione dei cittadini. Per questo appare difficile da sostenere la decisione di gravare su comparti nei quali il controllo delle misure è sempre stato più efficace, rispetto ad altri che, per loro natura, sono destinati ad ampie frequentazioni“, continua Musumeci.
Ma il governo nazionale, secondo il governatore, non dovrà tardare a dare manforte a tutte le attività commerciali che dovranno chiudere i battenti forzatamente, oltre a bandire qualsiasi tipo di violenza sociale: “Tuttavia, poiché solo il governo centrale può assicurare il concreto ristoro per le attività destinate alla chiusura, senza alcuna polemica e con spirito costruttivo chiedo al presidente Conte di varare con la necessaria celerità le misure per la liquidità immediata e per garantire aiuti. Va neutralizzata la tensione sociale. Ancora una volta faccio appello al buonsenso di tutti e alla necessità di stare uniti. Altrimenti sarà tutto più difficile“.
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