Polemica sul libro adottato per le scuole, dove "mafia" è l'unico esempio di parola entrata nell'italiano dal siciliano. Poi scuse e precisazioni della Mondadori.
La Sicilia ha dato un contributo linguistico e letterario importante all’italiano. Dalla scuola dei poeti siciliani alla corte di Federico II a Camilleri, non c’è bisogno di ricordare quanto sia stato fondamentale nella storia della letteratura l’apporto dei siciliani. Non di meno, però, a livello linguistico. Per limitarsi all’ambito gastronomico, dal siciliano sono passate all’italiano parole come cannolo, cassata, arancino/a, e via dicendo… Ma anche parole evocative come zagara e lampara, o ancora entrate nel linguaggio della burocrazia, come demanio, e in quello della moda (coppola).
Nonostante ciò, in un testo scolastico edito da Mondadori per le scuole, ‘Leggere è’, alla voce lingue e dialetti viene letteralmente riportata la dicitura ‘mafia (siciliano)’ come primo e unico esempio, tra i tanti possibili, di parola entrata nella lingua italiana dal siciliano. E così, questo sarà l’esempio che impareranno i bambini delle elementari dove è in uso il testo, pubblicato l’anno scorso. La denuncia viene dai deputati PD all’Ars, che ne hanno chiesto nella giornata di ieri la rimozione.
La risposta della Mondadori, che ha edito il libro, non si è fatta attendere: “Quanto segnalato oggi (ieri, ndr), in relazione al libro di testo di Laura Valdiserra ‘Leggere è’, si riferisce a un’edizione del 2019”, ha precisato la Mondadori Education.
“La nuova versione dell’opera – spiega la casa editrice –, pubblicata a inizio 2020 e in commercio con il titolo ‘Parole in cerchio”, già recepisce una variazione di quell’esempio specifico. Sulla piattaforma HUB Scuola è inoltre disponibile da oggi la versione digitale aggiornata anche del testo del 2019.
La casa editrice, che da sempre riserva grande attenzione alla curatela delle proprie pubblicazioni e al fornire alle alunne e agli alunni strumenti stimolanti nel percorso di apprendimento, si scusa con chiunque si sia sentito urtato da tale contenuto”, viene sottolineato nella nota. Di seguito le due foto a confronto.
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