Prudenza, ma anche tanta voglia di far ripartire il Paese. Sostiene questo il presidente del consiglio Giuseppe Conte, in una intervista rilasciata per il Corriere della Sera: “Sin dall’inizio di questa emergenza ho seguito un percorso all’insegna della cautela, ma anche di misure proporzionate a quanto stava accadendo. Sono convinto che questo governo abbia agito bene e dunque non cambio idea“.
Una continua limitazione non sarebbe la prospettiva attuale del governo, secondo le parole di Conte: “adesso è arrivato il momento di non pensare a nuove restrizioni, ma di sostenere una effettiva ripartenza“. E, dunque, se tutti “rispetteremo quelle regole ormai minime, ma necessarie, di protezione, insieme riusciremo davvero a tornare alla normalità“.
Le dichiarazioni del Premier arrivano alla vigilia del nuovo Dpcm previsto per la fine della settimana. “Sono sempre stato rigoroso – continua Conte –, ma non mi pento di nulla. Quando abbiamo deciso di chiudere dicevano che dovevamo tenere aperto. Quando volevamo cominciare ad aprire, ci chiedevano di essere rigidi. Mi sono sempre confrontato con ministri e scienziati e ora ho la percezione che se concederemo qualche apertura faremo bene”.
Resta costante il tema dei dispositivi di protezione individuale, su cui precisa: “Sono fondamentali, ma non devono essere percepite come una limitazione“, e aggiunge: “adesso ho grande soddisfazione nel vedere chi ci derideva costretto a coprire naso e bocca e soprattutto a consigliare a tutti, giovani prima di tutto, che bisogna essere prudenti“.
Prudenza resta invece sul tema discoteche, su cui Conte ha detto: “Sono molto prudente, sinceramente non mi sembra ancora opportuno concedere il permesso, troppo pericoloso. Si suda, si beve insieme, si sta vicini…“. Più importante invece far tornare sui banchi di scuola alunni ed insegnanti: “la scuola riparte, non ci sono dubbi” e “soltanto una nuova e fortissima impennata di contagi” potrà impedirlo, “ma io non voglio nemmeno pensare a questa eventualità” sostiene fiducioso Conte.