Reddito di cittadinanza: sono pronte le liste dei beneficiari che andranno a collaborare coi Comuni, per progetti utili alla collettività.
Reddito di cittadinanza: pronto un nuovo piano per l’impiego dei beneficiari dell’aiuto statale. Secondo quanto dichiarato dall’assessore regionale al Lavoro, Antonio Scavone, chi riceve l’aiuto mensile da parte lo stato potrebbe essere chiamato per un impiego all’interno dei cosiddetti PUC.
Questi ultimi, come sottolineato dalle parole di Scavone, sono “progetti utili alla collettività, in altre parole interventi nei mercati, nei musei, nelle aree verdi e nelle spiagge”. Coloro che ricevono il supporto economico da parte dello stato, dunque, andrebbero a impiegarsi in progetti di carattere “culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni”.
Gli elenchi dei cittadini detentori del reddito ausiliario non sono stilati a livello regionale. Al contrario, come specificato da Scavone, sono stilati per Comune. Questa scelta è dovuta al semplice fatto che i progetti utili alla collettività saranno attivati nei comuni di residenza. Chi appare in lista, si metterà a disposizione per un minimo di 8 ore a settimana, aumentabili a 15.
A proposito di questi elenchi, l’assessore al Lavoro spiega come siano stati stilati “di concerto con Anpal“. Questo lavoro, prosegue Scavone, è “propedeutico, e permetterà di accelerare i tempi di risposta alle richieste dei Comuni”.
Scavone precisa inoltre che, “i centri per l’impiego predisporranno una graduatoria seguendo alcuni criteri – ad esempio la decorrenza del beneficio e la partecipazione di almeno un componente per nucleo familiare – nel caso in cui i progetti predisposti dai Comuni prevedano un numero di posizioni inferiori rispetto ai beneficiari tenuti agli obblighi”.
La palla, adesso, dalla Regione passa ai Comuni di residenza: spetterà ad essi chiamare i beneficiari che, secondo Scavone, sono “tenuti ad offrire, nell’ambito del patto per il lavoro e del patto per l’inclusione sociale, la propria disponibilità alla partecipazione”. I circa 50mila recettori siciliani dell’aiuto statale, dunque, potrebbero trovarsi presto impiegati all’interno dei progetti utili alla collettività: non resta che aspettare la chiamata del Comune.
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