Il governo va verso la proroga dello stato d’emergenza, in scadenza il 31 luglio, fino al 31 ottobre. Per ottenere l’ufficialità, tuttavia, bisognerà ancora attendere la discussione tra i parlamentari. L’andamento altalenante della curva epidemiologica e i casi che non accennano a diminuire nel resto del mondo impongono di mantenere alto il livello della guardia. La discussione sullo stato d’emergenza continua ormai da settimane, con le opposizioni pronte a dar battaglia sull’argomento. Ma in cosa consiste e cosa cambia per i cittadini con la proroga?
Lo Stato d’emergenza attribuisce al governo e alla Protezione civile dei “poteri straordinari” o “speciali“. Anche per questo, alcuni partiti di maggioranza hanno chiesto al governo di fissare dei paletti entro cui circoscrivere l’azione. Per i cittadini, i cambiamenti riguarderanno in particolare cinque punti.
Scuola
Con la proroga dello stato d’emergenza sarà possibile acquistare il materiale per far fronte alla ripartenza in sicurezza nelle classi, dalle mascherine per il personale ai banchi monoposto per gli alunni. La procedura ordinaria verrà rimpiazzata, in questa circostanza, da una procedura velocizzata per consentire di effettuare gli acquisti necessari in tempo.
Zone rosse
Il governo avrà la possibilità di istituire nuove zone rosse, laddove se ne verifichi la necessità. Si tratta, come noto, di zone confinate e chiuse agli scambi con l’esterno.
Blocco voli
Lo stato d’emergenza permette anche di fermare i voli da e per gli Stati che vengono ritenuti a rischio, oppure di individuare nazionalità che non sono ammesse in Italia.
Smart working
I dipendenti statali e privati potranno rimanere in smart working fino alla durata dello stato d’emergenza nelle modalità convenute con l’azienda. Per la pubblica amministrazione, invece, secondo una norma contenuta nel Dl Rilancio, la durata è estesa al 31 dicembre 2020.
Posti letto d’emergenza
Sarà possibile, infine, nel caso in cui se ne verifichi la necessità, di individuare posti letto in strutture diverse rispetto agli ospedali, quali caserme o alberghi.