I dati preoccupanti forniti dall'Istat sulla condizione dei giovani italiani: 2 milioni italiani compresi tra i 15 e i 29 anni rientrano tra i Neet.
L’Italia conquista l’ennesimo primato negativo in Europa: secondo l’Istituto nazionale di statistica (Istat), nel 2019 il 22,2% dei giovani compresi tra i 15 e i 29 anni non lavora e non studia.
Sono i cosiddetti Neet (Not in Education, Employment or Training), ovvero chi non è ne studente, ne occupato e ne in formazione. Secondo i numeri forniti dall’Istat, si parla di 2 milioni di giovani italiani e che conquista un primato nell’Unione Europea staccandosi di circa 10 punti percentuale dalla media europea (12,5%).
I Neet vengono riscontrati soprattutto tra i ragazzi in possesso di un titolo secondario superiore, come un diploma di liceo. Infatti per questa categoria l’incidenza dei Neet è pari al 23,4%. Scende l’incidenza per chi possiede una laurea, toccando il 19,5%. A metà, invece, si trova quella categoria in possesso del solo diploma di licenza media (21,6%).
Quelli più penalizzati sono i diplomati e i laureati. Con dei titoli di studio di un livello più alto, si ritrovano spesso a non potersi inserire nel mercato del lavoro. Un problema che è soprattutto legato alla condizione dei giovani laureati che – non avendo opportunità – devono decidere di sfruttare le proprie competenze altrove, pure all’estero.
La difficile situazione socio-economica e occupazionale dei Neet li porta anche a scoraggiarsi nella ricerca del lavoro: è questa la situazione del 32% dei 2 milioni di giovani italiani. L’Istat rileva inoltre che, tra i Neet che non cercano lavoro, si registrano soprattutto quelli con un basso livello di istruzione. La quota di Neet interessati a lavorare (disoccupati e forze di lavoro potenziali) è più bassa tra le donne (59,1%) rispetto agli uomini (77,9%).
Al di là dei soliti luoghi comuni sul Sud Italia, il Mezzogiorno registra la percentuale più alta dei giovani che cercano lavoro. Infatti, il 75,1% dei Neet del sud si impegnano a cercare un impiego contro il 62,6% del Centro ed il 56,7% del Nord – una differenza che rimane invariata anche al variare dal titolo di studio. Tuttavia, l’incidenza dei Neet nel Mezzogiorno (33%) è maggiore rispetto a quella del Nord Italia (14,5%).
Lo stesso istituto sottolinea come la condizione dei Neet del Mezzogiorno sia in realtà influenzata da minori opportunità lavorative che limitano i molti giovani che cercano di trovare impiego.
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