Sarà presto disponibile in tutte le librerie l’ultimo romanzo di Andrea Cammilleri, che chiude definitivamente le avventure del commissario Montalbano. L’autore, morto quasi un anno fa, ha voluto che la pubblicazione della sua ultima fatica letteraria fosse stabilita per il 16 luglio, ma la casa editrice Sellerio, dedita alla stampa dell’opera postuma, ha già rivelato al pubblico la copertina del fantomatico romanzo.
Nell’estate del 2005, Camilleri consegnò ad Elvira Sellerio “Riccardino” con l’accordo di pubblicarlo poi, in un domani indefinito. Undici anni dopo, nel 2016, quando sono già stati pubblicati 15 libri di Montalbano, Camilleri sente l’urgenza di riprendere quel romanzo, è venuta l’ora di “sistemarlo”. Nulla cambia nella trama, ma solo nella lingua che nel frattempo si è evoluta. Anche il titolo che lo scrittore allora consideravaprovvisorio, ma al quale ormai si era affezionato, diventa nel 2016 definitivo. Diverso da quelli essenziali ed evocativi degli altri libri, da La forma dell’acqua a Il ladro di merendine,“Riccardino” è un titolo che segna quasi una cesura, una fine.
Come raccontò Camilleri in una vecchia intervista, a un certo punto lo scrittore si era posto il problema della “serialità” dei suoi romanzi, dilemma comune a molti scrittori di noir, che aveva risolto decidendo di fare invecchiare il suo commissario insieme al calendario, con tutti i mutamenti che ciò avrebbe comportato, del personaggio e dei tempi che man mano avrebbe vissuto. Ma poi, “mi sono pure posto un problema scaramantico” aveva spiegato. I suoi due amici scrittori di gialli, Jean Claude Izzo e Manuel Vázquez Montálban, che volevano liberarsi dei loro personaggi, alla fine erano morti prima di loro. Allora “mi sono fatto venire un’altra idea, trovando in un certo senso la soluzione”.