Dopo lo scandalo dell’operazione della Digos “Università bandita”, che ha colpito l’Università di Catania lo scorso anno, i cinquanta precari tornano a rivendicare certezze sui loro contratti di lavoro, chiedendo la stabilizzazione con contratti a tempo indeterminato. Lo scorso 27 maggio si era tenuto un incontro online tra sindacati e vertici dell’Università, durante il quale gli stessi piani alti hanno ricordato ai rappresentanti difficile situazione economica, bypassando in questo modo il problema del precariato universitario. Nel frattempo sono stati pubblicati dei nuovi bandi che prevedono l’assunzione di 24 figure con contratto a tempo determinato.
È fissato per oggi un altro incontro tra sindacati e Università. In un’intervista a Live Catania, Carlo Ceraldi, coordinatore della Fgu Gilda Dipartimento Università di Catania, Giorgio Nicotra, Coordinatore Provinciale settore Università dello Snals-Confsal e Antonino Catania, Responsabile Territoriale Usb, sperano che si arrivi a concludere questa trattativa e che l’Università possa ampliare i contratti dei precari.
“Auspichiamo che dal confronto con l’amministrazione si definisca – hanno dichiarato i tre sindacalisti – con urgenza, il percorso di stabilizzazione trovando velocemente le necessarie intese utili per salvaguardare i circa 50 posti di lavoro del personale Td ad oggi fuori dalle procedure di stabilizzazione e senza alcuna garanzia della continuità lavorativa. Tutto ciò in considerazione del fatto che già oltre 30 lavoratori sono rimasti a casa senza contratto e che l’avvio della procedura di stabilizzazione consentirebbe la proroga o rinnovo dei contratti stessi”.