I giovani italiani non escono bene dal quadro occupazionale delineato nell'ultimo report della Commissione Europea.
L’Italia ha un problema di disoccupazione non di poco conto. A testimoniarlo uno studio della Commissione europea. Tra i dati rilevabili dal report quello che più salta agli occhi è il rapporto tra nuove generazioni e mercato del lavoro in alcune aree del continente europeo. Il nostro Paese ne esce sconfitto specialmente per quanto riguardo la differenza di genere.
Nel tracciare il quadro occupazionale, i dati più importanti riguardano la bassa natalità, la diminuzione complessiva della popolazione e l’età media dei cittadini. Le nascite sono più o meno stabili in tutti i paesi, ma per quanto riguarda alcune regioni, come il nord ovest della Spagna, il sud est dell’Italia (Sardegna compresa) e alcune parti della Grecia, il basso indice di nascite non è compensato da un’adeguata ondata migratoria che possa bilanciarne i livelli. L’età mediana è invece un dato costante un po’ ovunque: la popolazione europea diventa sempre più vecchia. Entro il 2070 si prevede che il 30% delle persone avrà almeno 65 anni con un aumento del 20% rispetto alla situazione attuale. Nello specifico in Italia, l’età mediana è tra i 50 e 55 anni di età.
A questi dati, non del tutto incoraggianti, si sommano quelli occupazionali. Nella sezione del documento dedicata all’Italia è evidente che il tasso di disoccupazione tra i ragazzi con età inferiore ai 25 anni è il più alto in assoluto. Le percentuali subiscono una variazione asseconda del genere sessuale, e fra le donne il 31% delle giovani fra i 15-24 anni di età non ha un impegno, di contra al 27.8% dei coetanei di maschi. Anche salendo di età le cose non subiscono differenza: solo il 54% delle donne tra i 24 e 24 anni si trova in Italia con un’occupazione, contro il 73% degli uomini. Una differenza sostanziale rispetto al resto dell’Europa, ove i dati dicono che la percentuale di disoccupazione femminile è del 14.8% mentre gli uomini si attestano intorno al 15.4%.
Le cose purtroppo non vanno meglio neanche per quanto riguarda il tasso di disoccupazione in relazione al titolo di studio. Chi ha un titolo di studio alto ha un tasso di disoccupazione del 6.6% se è una donna e del 4.7% se è un uomo, contro il 4.6% e il 3.8% della media europea. La distanza tra noi e l’Ue si accorcia invece per chi ha un livello di studio più basso (16.5%delle donne e 12.5% degli uomini rispetto alla media del resto dell’Europa del 14.4% e 12.4%), mentre si acuisce per quanto riguarda i titoli medi: il tasso di disoccupazione tra le donne, nel caso italiano, è dell’11.1% (6.5% la media europea), mentre scende all’8.2% per gli uomini (5.5% la media europea).
È in corso la 28esima edizione di SAEM, il salone dell'edilizia e dell'innovazione. Uno dei…
Martedì 19 novembre alle 18, nell'aula 75 del Monastero dei Benedettini, si terrà una conferenza…
È entrata in vigore l’area pedonale “Sciuti”, (via Pacini, via Filippo Corridoni, piazza Giuseppe Sciuti, via…
L’emendamento proposto da Forza Italia alla Legge di Bilancio 2024 ha suscitato polemiche e discussioni…
Nel 2023, la Sicilia ha registrato un significativo aumento degli incidenti stradali, con 10.830 sinistri…
Nuove cure gratuite: dal 30 dicembre 2024, il Sistema Sanitario Nazionale introdurrà nuove cure gratuite…
Questo sito utilizza cookie tecnici e cookie di profilazione di terze parti per la gestione pubblicitaria. Puoi esprimere le tue preferenze sui singoli programmi pubblicitari cliccando su "maggiori informazioni". Scorrendo questa pagina o cliccando in qualunque suo elemento, acconsenti all'uso dei cookie.
Privacy Policy