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Università, ministro Manfredi: “Stop al precariato, pronti 6 mila posti per ricercatori”

Università: il ministro Manfredi parla di stabilizzazioni e nuovi reclutamenti. Seimila i nuovi posti da ricercatore nei prossimi due anni.

Università: il ministro dell’Università Gaetano Manfredi torna a parlare di giovani, precariato e assunzioni. In particolare, stando a quanto dichiarato dal ministro in una intervista, pare che sia in programma una stabilizzazione dei precari e un reclutamento nei prossimi due anni. L’obiettivo sarebbe quello di aiutare i giovani che, sempre secondo Manfredi, negli ultimi anni hanno perso negli ultimi anni moltissime opportunità a causa di pochi interventi sporadici.

“I giovani che dopo il dottorato entrano nelle università e vogliono accedere alla ricerca in modo stabile rappresentano una risorsa – afferma Manfredi in un’intervista a La Stampa –. La strada da seguire è infatti avere un numero di ricercatori congruo e stabile nel tempo. Il mio obiettivo principale da ministro è riuscire a avere un piano pluriennale di reclutamento”. Manfredi sostiene inoltre che “abbiamo già dato un primo segnale con i 6 mila posti da ricercatore nei prossimi due anni”. Questi posti, chiarisce il ministro, sono posti che “portano a diventare associato”.

Ancora, sono “1600 i posti previsti nel decreto Milleproproghe di fine dicembre su cui il bando sarà pronto prima dell’estate e ne sono stati previsti altri 4.400 nel decreto rilancio”. Su questi posti, aggiunge poi, che sono in preparazione “i decreti attuativi”. La proposta riguarderebbe quindi un piano pluriennale di stabilizzazione dei ricercatori e una riforma del loro ruolo garantendo maggiori tutele e la fine dei precari decennali, costretti a andare via quando ormai non hanno più l’età per rientrare nel mondo del lavoro.

In conclusione, il ministro afferma: “I ricercatori devono essere più giovani, dobbiamo averli nelle università quando la loro creatività si esprime al massimo”.

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