La situazione di criminalità diffusa, prostituzione e spaccio in corso Sicilia, a Catania, finisce al Senato della Repubblica, con la richiesta di rafforzare il controllo delle forze dell'ordine e prendere maggiori provvedimenti al riguardo.
Criminalità diffusa e degrado in corso Sicilia e la questione sbarca al Senato della Repubblica, dove è stata lanciata un’interrogazione parlamentare dalla senatrice Urania Giulia Rosina Papatheu. L’onorevole ha pubblicato l’interrogazione in data 9 giugno, nel corso della seduta n.226, come si può leggere sul sito del Senato stesso.
“Da anni i cittadini di corso Sicilia hanno espresso, con varie comunicazioni formali alle autorità preposte, il proprio stato di profondo disagio per la situazione di gravissimo degrado in cui versa tale quartiere, dove i residenti lamentano di essere stati abbandonati dalle Istituzioni pubbliche di ogni ordine e grado“, si legge nel testo dell’interrogazione.
In particolare, il comitato dei residenti lamenta fenomeni quali lo spaccio di sostanze stupefacenti e la prostituzione, in particolare nella parte di via Sturzo e alle spalle di San Berillo Vecchio, nonché sporcizia e degrado. Oltre a ciò, si lamenta anche l’adescamento dei clienti da parte delle prostitute, e la consumazione di rapporti sessuali in strada, all’aperto, dinanzi ai portoni delle abitazioni. Un fatto che non si è fermato nemmeno nel pieno dell’emergenza sanitaria. Inoltre, nel testo della interrogazione si legge che “si verificano risse tra le varie bande di diversa etnia, tra protettori e prostitute, tra spacciatori e tossicodipendenti, tra spacciatori e protettori, tra prostitute e clienti; è un quadro allarmante che è diventato un’inaccettabile normalità in Corso Sicilia; le forze dell’ordine sono intervenute in diverse occasioni, anche a seguito delle segnalazioni dei residenti, ma i numerosi problemi di quest’area non hanno mai trovato una soluzione risolutiva”.
Infine, ultima piaga che viene denunciata nell’interrogazione è rappresentata dalle bancarelle dei venditori abusivi, che ostacolano i commercianti della zona e rendono difficile il passaggio sui marciapiedi. “Molti esercenti hanno preferito abbandonare una zona in cui sono impossibilitati ad operare in condizioni di legalità e sicurezza – continua l’interrogazione della Papatheu -. L’indisturbata attività dell’ambulantato selvaggio e di commercializzazione abusiva di articoli contraffatti rappresenta un danno per gli operatori economici locali, che devono far fronte a oneri di concessione di autorizzazioni e licenze, gli oneri tributari e fiscali, ma si trovano a dover competere con la concorrenza sleale di chi vende prodotti senza avere licenza alcuna ed esenti da imposte e tributi”.
Due, quindi, gli interrogativi presentati al Senato della Repubblica: “se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza della grave situazione in atto in corso Sicilia a Catania e se non ritenga opportuno assumere provvedimenti urgenti ed indifferibili, finalizzati al rafforzamento immediato delle misure di sicurezza, ordine pubblico e controllo del territorio al fine di ripristinare i necessari presupposti di vivibilità sollecitati dagli abitanti”.
E, infine, “se non ritenga opportuno dislocare una maggiore presenza di forze dell’ordine in zona ed attivarsi, di concerto con le Istituzioni locali, al fine di prevedere misure che possano così consentire un percorso di riqualificazione sociale ed economica del territorio”.
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