Dopo le dichiarazioni della scorsa settimana del Premier Conte sulla cospicua somma di fondi europei da destinare alla realizzazione di nuove infrastrutture, parlamentari di destra e sinistra hanno colto l’occasione per mettere in discussione la possibilità di includere anche la costruzione del Ponte sullo Stretto, bretella che allaccerebbe l’Isola con il resto dell’Italia. Nell’intervista al Presidente del Consiglio, pubblicata oggi da Repubblica, si è fatta chiarezza sulla questione spinosa.
“Non dobbiamo dividerci – ha dichiarato il Premier nell’intervista – perché la questione si porrà quando avremo completato sia le infrastrutture per arrivare al ponte, che quelle in Sicilia. Di fronte a una rete adeguata avremo il problema dell’ultimo miglio“. La realizzazione del Ponte, dunque, non è tra le priorità dei 120 miliardi da investire nella rete dei servizi urbani e resta in coda.
Conte ha chiarito la sua posizione in merito: “Sono favorevole a tutto ciò che ha una razionalità economica, che risponde all’interesse generale e fa bene al Paese. Quindi ragionare oggi del Ponte dello Stretto è una fuga in avanti. Domani, di fronte a infrastrutture realizzate, ragionarci diventa una necessità“.
Si lavora anche sulla diminuzione dei tempi di attesa del Codice degli appalti: “Non abbiamo tempo per superarlo – ha affermato il Presidente del Consiglio -. Servono norme sui bandi di gara, anche su base temporanea e per la durata dell’emergenza, per far partire gli appalti questa estate“.
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