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L’Istituto di Sanità nel post lockdown: “La Sicilia ha il più alto indice di trasmissibilità”

Il punto della situazione dell'ISS sugli indici di contagio e trasmissibilità: Marche regione virtuosa e lo strano caso della Sicilia.

Durante l’ultima conferenza stampa, il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, ha confermato il trend decrescente delle ultime settimane facendo il punto della situazione per tutta Italia. Il prof. Silvio Brusaferro (ISS) ha dichiarato che l’impatto delle riapertura del 4 maggio lo si vedrà non prima di qualche giorno ma che, allo stesso tempo, l’indice R0 in questo momento è compreso tra 0,5 e 0,7 in tutto lo Stivale.

Quest’ultimo indice di contagio significa che ogni persona infetta ne contagia di riflesso un’altra; ma adesso, quello che gli esperti tengono in considerazione è l’indice di trasmissibilità Rt dopo l’adozione delle misure di lockdown, ovvero il numero di infezioni prodotte da una persona nell’arco del suo periodo infettivo. Se questo valore è minore di 1, significa che si va verso l’eliminazione della malattia in una determinata regione italiana, mentre se è superiore a 1 indica che si va verso una crescita esponenziale del numero di casi.

Ed è qui che entra in gioco lo strano caso della Regione Sicilia, dove l’indice di trasmissibilità (Rt) è il più alto di tutta Italia, ovvero quella con il più alto rischio di crescita esponenziale di casi, pari ad un valore di 1,12 (la scorsa settimana sia attestava a 0,64). Secondo Brusaferro però “In Sicilia sono segnalati pochi casi di infezione, con trend in riduzione nell’ultima settimana. L’Rt leggermente superiore a 1 potrebbe riflettere pregressi focolai limitati e di per sé non implica un aumento diffuso di trasmissione“.

La tabella che viene proposta di seguito, curata dallo stesso Istituto Superiore di Sanità, illustra tutti gli indici Rt delle varie regioni italiane: le Marche è la più virtuosa, con un indice di trasmissibilità pari a solo 0,29, ovvero che servono oltre tre malati per contagiare una quarta persona. Negli ultimi gradini di questa classifica, oltre la già citata Sicilia, ritroviamo la Puglia, con un indice pari a 0,96:

Abruzzo 0,75; Basilicata 0,88; Bolzano 0,44; Calabria 0,8; Campania 0,6; Emilia Romagna 0,53; Friuli Venezia Giulia 0,51; Lazio 0,62; Liguria 0,65; Lombardia 0,57; Marche 0,29; Molise 0,42; Piemonte 0,53; Puglia 0,96; Sardegna 0,48; Sicilia 1,12; Toscana 0,6; Trento 0,44; Umbria 0.83; Valle d’Aosta 0,52; Veneto 0,53.

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