Il Coronavirus nel mondo disegna realtà diverse tra loro, con paesi che fanno registrare un aumento dei contagiati e altri che pensano alla riapertura.
Coronavirus nel mondo ha raggiunto una portata mai vista prima, sfiorando quasi tutti i Paesi e provocando migliaia di decessi. Si attestano a oltre 250mila le morti dovute a complicanze da Covid-19. I soli Stati Uniti, per esempio, fanno registrare 71mila decessi, il più alto tasso di vittime nel Pianeta.
Mentre l’Italia si avvia con la fase 2 e si pensa con cautela alle prossime aperture, bisogna chiedersi quale sia la situazione negli altri Stati. In assenza di vaccino e con i contagi ancora in aumento, infatti, la risoluzione su base mondiale sembra ancora parecchio distante.
Se si vuole analizzare l’andamento del Coronavirus nel mondo, non si può non partire dagli Stati Uniti, tra le nazioni partite in ritardo con il lockdown. La pandemia negli Usa ha già fatto registrare 71mila morti, mentre il numero delle persone infette ha superato l’1,2 milioni di positivi accertati, senza considerare i casi sommersi. E il numero di decessi non comincia ancora ad abbassarsi, anzi è in continua aumento in tutto il Paese.
A dispetto dei numeri, tuttavia, il presidente Trump ha comunicato la sua ferma intenzione di riaprire le attività, anche se questo dovesse costare numerose vittime. Per muoversi più liberamente verso questa direzione, sembrerebbe che Trump abbia deciso di smantellare la task force di esperti, mettendo a tacere Fauci, propenso a una linea d’azione più cauta.
Si aggrava il bilancio anche nei paesi dell’America Latina, con il Brasile in testa. Il Paese guidato da Bolsonaro, infatti, ha contato nelle sole ultime 24 ore oltre 600 decessi, la quota più alta dall’inizio della pandemia. Nonostante ciò, il presidente brasiliano sembrerebbe porsi come uno dei capofila dei “negazionisti“, portando avanti comportamenti irresponsabili. Il capo di stato brasiliano, non a caso, continua a indire manifestazioni pubbliche, baciando i bambini e ignorando del tutto le misure di sicurezza.
La Colombia, invece, ha deciso di prolungare il confinamento fino al 25 maggio, mentre il settore dell’industria tessile e manifatturiera potranno riprendere il lavoro. I contagi si aggirano intorno agli 8.660, i decessi sono 378. Il presidente dell’Ecuador, Moreno, ha scelto di prolungare lo “stato di eccezione” del Paese, prorogandolo di 3o giorni a partire dal 16 maggio. Secondo gli ultimi dati, i contagi avrebbero raggiunto quota 31.881, mentre i decessi sono 1.569.
La Gran Bretagna conquista il triste primato di nazione con il più alto tasso di decessi per Covid-19 in Europa. Il Paese ha, infatti, raggiunto i 30mila decessi, superando, di fatto, l’Italia. Si tratta di un bilancio, se non altro, imbarazzante per il governo di Boris Johnson, che in un primo momento aveva invocato la tanto discussa immunità di gregge.
Il Regno Unito, infatti, aveva in un primo momento allontanato la soluzione di una chiusura totale, mantenendo aperti tutti gli esercizi commerciali e non ponendo nessuna limitazione agli spostamenti. Solo in seguito è stato dichiarato il lockdown e sorge il dubbio, adesso, se una più repentina chiusura non avrebbe potuto risparmiare delle vittime.
In Germania il tasso di contagi è sceso allo 0,71%, mentre è salito il tasso di mortalità al 4,2%. Il numero dei contagi è 163.860, mentre le vittime sono 6.831. Anche la Spagna si è svegliata con una buona notizia, vale a dire un numero di decessi sotto i 200 per il terzo giorno consecutivo. I contagiati si attestano complessivamente sui 219.329.
In Olanda, ancora, il tasso di casi positivi si aggira sui a 41.087, facendo contare 317 nuovi contagi nelle ultime 24 ore. I decessi, invece, sono arrivati a un totale di 5.168 morti. In Francia Macron pensa alla riapertura, prevista per la prossima settimana, e si pensa già a puntare sulla mobilità sostenibile per evitare gli assembramenti su mezzi pubblici.
In Russia sono aumentati nelle ultime 24 ore i casi di contagio, arrivando a un totale di 155.370, mentre i decessi per Coronavirus si attestano sui 1.451. Solo un nuovo contagio, al contrario, in Cina, intenta a smentire le accuse mosse dagli Stati Uniti, riguardanti l’origine del virus.
In Corea del Sud, infine, non si è registrato nessun nuovo contagio negli ultimi due giorni, mentre si attende la riapertura delle scuole, prevista per il 13 maggio.
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