Ricominciano gli spostamenti in città e fuori e l’AMT trasporti a Catania cerca di non farsi trovare impreparata. Da tempo erano in fase di studio e poi di preparazione nuove norme per consentire ai passeggeri di utilizzare i mezzi di trasporto pubblico in sicurezza e da oggi partono le nuove regole. A cominciare dal numero di passeggeri: massimo 11 per ogni vettura, per gli autobus che normalmente consentono una capienza di 100 posti, rigorosamente distanti tra loro e con mascherine addosso.
Tra le altre misure prese, sono state apposte delle tabelle informative sui bus e degli adesivi sui posti nei quali non è consentito sedersi per mantenere le regole di distanziamento. Inoltre, i mezzi saranno dotati di sensori che indicheranno all’autista il numero delle persone a bordo. Fondamentale, quindi, l’adozione delle regole di distanziamento sociale, ma anche la cooperazione coi cittadini. A tal proposito, queste le nuove regole e i consigli pubblicati dall’AMT Catania:
- Non usare il trasporto pubblico se hai sintomi di infezioni;
- Acquista, ove possibile, i biglietti in formato elettronico, on line o tramite App;
- Indossa una mascherina per la protezione del naso e della bocca;
- Nel corso del viaggio, igienizza frequentemente le mani ed evita di toccarti il viso;
- Mantieni sempre la distanza di almeno un metro dalle altre persone, anche alla fermata;
- Utilizza le porte di accesso ai mezzi indicate per la salita e la discesa, rispettando sempre la distanza interpersonale di sicurezza di un metro;
- Siediti solo nei posti consentiti, mantenendo il distanziamento dagli altri occupanti;
- Evita di avvicinarti o di chiedere informazioni al conducente.
Allo stesso tempo, in un post pubblicato su Facebook il direttore dell’azienda municipale trasporti Giacomo Bellavia afferma di essere preoccupato per il pericolo di sovraffollamento. “Le istruzioni governative impongono il distanziamento di 1 metro tra tutti i passeggeri, che limita fortemente la capienza dei mezzi (appena 11/12 persone), oltre all’obbligo della mascherina – scrive -. In questo modo, alla ripresa piena delle attività, l’offerta di trasporto sarebbe assolutamente insufficiente, anche a fronte di una domanda che, prevedibilmente, sarà inferiore rispetto alla situazione pre-emergenza COVID-19. Il vincolo di un metro potrebbe inoltre generare sovraffollamento a ridosso delle aree di attesa delle stazioni e alle fermate, ottenendo un effetto contrario a quello desiderato con assembramenti non controllabili e pericolosi per la salute delle persone oltre che potenziali problemi di ordine pubblico”.