Il governatore della Regione Sicilia Nello Musumeci è intervenuto ancora una volta sull’importanza della “Fase 2” e su un’uguaglianza di trattamento a livello nazionale per quanto concerne la riapertura. In particolare, è stato chiesto al premier Giuseppe Conte una rimodulazione delle direttive tra Nord e Sud Italia, dove l’incidenza dell’emergenza, numeri alla mano, ha un’evidente discrepanza.
“Se il Ponte Morandi si può fare in un anno a Genova, perché in Sicilia e al Sud non devono poter essere applicate le stesse deroghe e gli stessi poteri straordinari? Noi potremmo aprire in 4-5-6 mesi tantissimi cantieri facendo lavorare tantissimo l’edilizia e l’indotto con migliaia di altre piccole imprese. L’ho chiesto a Conte ieri in Cabina di regia, non ha dato alcuna risposta perché presumo debba confrontarsi con i vari ministri: si confronti con chi vuole, ma non accettiamo più due Italie a due velocità diverse“, ha dichiarato il governatore all’emittente siciliana Telecolor.
È tornato a ribadire, dopo il video lanciato sul web la settimana scorsa, il grande senso e la lezione di civismo che i siciliani hanno dato, risultando addirittura la regione più virtuosa d’Italia in termini di spostamenti e mobilità, nel periodo del lockdown: “I cittadini siciliani finora sono stati assolutamente corretti: hanno dato lezione di civismo, di rispetto di norme che in altre parti d’italia sarebbe stato difficile poter offrire se la situazione si fosse capovolta“.
“Se avessimo avuto noi il focolaio di contagio – ha continuato Musumeci – avrebbero detto di noi peste e corna, che eravamo sporcaccioni, gente che non si lava; e invece è accaduto altrove, ce ne dispiace tantissimo, ma abbiamo dimostrato che le norme le sappiamo rispettare. Alla fine i numeri ci hanno dato ragione“.