Gli ultimi aggiornamenti dal mondo sulla pandemia di Covid-19: si aggrava la situazione in Europa e America; in Asia si pensa a ripartire.
I numeri del contagio continuano a salire e se prima l’Italia era quasi l’unico paese d’occidente ad essere gravemente colpito, adesso la situazione sembra essersi aggravata altrove. In Europa e America si inizia a sentire il peso della pandemia e si corre ai ripari.
“La tempesta di questa pandemia pende ancora pesantemente sulla regione europea. I numeri di casi nella regione continuano ad aumentare. Nei 10 giorni scorsi, il numero di casi registrati in Europa è quasi raddoppiato verso il milione: ciò significa che circa il 50% del fardello globale del Covid-19 è in questa regione. Tristemente, oltre 84mila persone in Europa sono morte per il virus“- ha dichiarato il direttore per l’Europa dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Hans Kluge.
In Francia si guarda al futuro, a quell’11 maggio fissato da Emmanuel Macron come data della fine del confinamento, ma i dati non sono così rassicuranti: ieri sono stati registrati 753 decessi in un giorno (meno dei 1.438 di mercoledì ma il totale è comunque salito a 17.167 (il 40% nelle Rsa); tuttavia, l numero di di ricoverati è calato per il secondo giorno consecutivo. Complice di questo aumento esponenziale dei casi forse il ritardo di 10 giorni rispetto all’Italia per l’inizio del distanziamento.
Dopo il picco iniziale, la Spagna sembra ora proseguire su una linea simile a quella dell’Italia con 4.289 nuovi positivi e 503 defunti in più nella giornata di ieri. Inoltre, la Catalogna ha cambiato metodo di conteggio dei morti, il cui numero è quasi raddoppiato: nella regione che, dopo Madrid, è quella più colpita dalla Spagna sono 3.242 le vittime aggiuntive, per un totale di 7.097. Finora si riportavano soltanto i casi e le morti confermate in strutture sanitarie, adesso integrati con i decessi nei centri per anziani e nelle abitazioni grazie alle informazioni provenienti dai servizi funebri.
861 i decessi di ieri nel Regno Unito: numeri che continuano a salire portando a 13.729 i defunti per Coronavirus totali. Anche i nuovi casi non si arrestano, 4.617 in più per un totale di 103.093. Si pensa però a come gestire la Brexit e lo stesso portavoce del governo di Boris Johnson (ormai dimesso dopo il ricovero in terapia intensiva dovuto proprio al Covid-19) ha dichiarato che “la pandemia Covid-19 non è motivo per prorogare le trattative post Brexit oltre la scadenza del 31 dicembre 2020, anche nel caso lo chiedesse l’Unione Europea”.
Il tasso di mortalità in Germania resta uno dei più bassi: i morti registrati nella giornata di ieri sono 248, meno della metà di quelli nel nostro paese; il totale dei decessi supera appena i 4 mila (4.052 per la precisione). I nuovi casi aumentano a un ritmo leggermente più contenuto, 2.945 in più ieri per un totale di 137.698.
Di certo l’efficienza del sistema sanitario tedesco sta giocando un’importante ruolo nella lotta al Covid-19: dotazione di mascherine, occhiali, camici speciali a tutto il personale medico-sanitario; ampia capacità di accoglienza nei reparti di terapia intensiva; ricoveri precoci anche in presenza di sintomi lievi; ricorso massiccio ai tamponi; ma anche chiarezza delle indicazioni fornite e senso di responsabilità della popolazione.
Gli Stati Uniti restano in cima alla classifica del contagio con 677.570 positivi (ieri 29.567 in più) e 34.617 decessi (2.174 in più ieri). I dati vanno ovviamente proporzionati alla vastità degli USA, ma ciò non toglie che ormai oltre 2 milioni di persone nel mondo hanno perso la vita per colpa del Coronavirus.
Il piano di Trump è quello di non bloccare in alcun modo l’economia, ma di imporre degli standard di sicurezza che consentano di riaprire immediatamente il paese. La nuova direttiva prevede tre fasi di allentamento delle restrizioni, a tappe, anche se la decisione spetta comunque ai governatori: la prima fase pone come condizione principale il calo dei contagi e dei ricoveri per 14 giorni consecutivi; gli Stati che già rispettano questi standard possono riaprire da subito, a detta del Presidente.
La città di Wuhan, l’epicentro del Covid-19, ha rivisto a sorpresa i numeri di contagi e decessi aumentandoli, rispettivamente, di 325 unità a 50.333 e di 1.290 unità a 3.869 totali. Il quartier generale municipale impegnato nella prevenzione e controllo del virus ha spiegato in una nota, secondo i media locali, che la “revisione è conforme a leggi e regolamenti, e al principio di essere responsabili verso la storia, le persone e i defunti”.
Si pensa comunque alla fase 2 e a come far ripartire l’economia: per la prima volta dal 1992 in Cina crolla il Pil, calato del 9,8% nel primo trimestre 2020.
In Giappone si dà supporto con bonus da 100.000 yen (circa 850 euro) destinato a tutti, indipendentemente dal reddito o dall’età – a Tokyo però si registrano ancora circa 2.600 persone contagiate e 56 morti.
In Corea del Sud invece, ora modello per la ripartenza degli altri stati tra cui l’Italia, si registrano solo 22 nuovi casi e 1 decesso nella giornata odierna.
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