Il turismo è fortemente minacciato dall'attuale emergenza sanitaria: la Regione Sicilia, consapevole dell'importanza di tale settore, sta mettendo a punto misure per proteggerlo e farlo rivivere.
La stagione estiva, da sempre punto fermo per i siciliani, non è più una certezza. L’emergenza sanitaria ha esiti incerti e al momento non permette di comprendere per quanto tempo ancora dovremo fare i conti con il lockdown. Così, mentre si monitora speranzosi l’andamento del contagio, si inizia a pensare a delle misure volte a sostenere il turismo ed i lavoratori addetti al settore.
Anche la Regione Sicilia, grazie ai 50 milioni di euro reperiti da fondi europei (Fesr e Poc) e stanziati a sostegno del turismo, è pronta a realizzare diverse idee. Si penserebbe, per esempio, ad immettere nel mercato dei voucher a costi vantaggiosi che i turisti acquisteranno esclusivamente presso le agenzie di viaggio. Una soluzione che risulterebbe conveniente agli occhi di tutti: se i viaggiatori, incoraggiati dai prezzi, ricominceranno a visitare l’isola, la Regione recupererà il denaro investito grazie alle entrate delle imprese. Le agenzie, infatti, incasserebbero solo una percentuale dei voucher venduti mentre il resto andrebbe utilizzato dai vertici per finanziare altri settori o servizi.
Secondo quanto riportato dalla testata La Sicilia, la convenienza dei pacchetti sarebbe stata palesata dallo stesso assessore regionale al Turismo, Manlio Messina: quest’ultimo avrebbe, infatti, sottolineato l’intenzione di offrire ottime vacanze a prezzi dieci volte più bassi. Inoltre, i turisti potrebbero essere ulteriormente attratti dagli ulteriori servizi (come visite guidate o ingressi al museo) che i voucher dovrebbero includere.
Secondo quanto indicato dallo stesso assessore al giornalista de La Sicilia, la finanziaria dovrebbe approdare in Parlamento entro questa o, al massimo, la prossima settimana. Si precisa la volontà di far ripartire il turismo solo quando i contagi saranno pari a zero ma, nel frattempo, si mettono a punto gli accorgimenti sanitari e di distanziamento sociale (come i tanto chiacchierati divisori in plexiglass) necessari all’eventuale riapertura di stabilimenti balneari, villaggi turistici, hotel.
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