Alle 19 di ieri, il premier Conte ha annunciato le ultime decisioni prese per quanto riguarda liquidità alle imprese, aiuti alle famiglie e istruzione. Al suo fianco erano presenti Roberto Gualtieri, ministro dell’Economia e delle Finanze, Stefano Patuanelli, titolare del ministero dello Sviluppo e Lucia Azzolina, ministra dell’Istruzione. Quest’ultima ha chiarito i caratteri delle decisioni prese in sede del Consiglio dei ministri. Si tratta di norme relative agli Esami di Stato e alla valutazione degli studenti per l’anno scolastico 2019/2020. “Abbiamo pensato – ha detto la ministra Azzolina durante la conferenza stampa dopo il Cdm – a due possibili opzioni che permetteranno di fare gli esami secondo i reali apprendimenti anche grazie al lavoro sulla didattica a distanza. Abbiamo messo in sicurezza l’anno scolastico. Non si può però assolutamente parlare di sei politico: sono categorie vetuste, la valutazione guarda alla crescita e maturazione dello studente, che è messo al centro. Se ci saranno apprendimenti da recuperare, li recupereranno a settembre“.
Un’unica prova orale telematica per i quasi 500 mila maturandi e niente esame di terza media ma solo una valutazione del consiglio di classe che tenga conto anche di un elaborato del candidato. Gli scrutini, comunque, saranno ‘a distanza’ e per tutti gli studenti degli anni intermedi è prevista la promozione all’anno successivo.
Questo lo scenario che si profila qualora non si tornerà in classe entro il 18 maggio, come previsto dal decreto sulla scuola approvato dal Consiglio dei ministri che verrà poi applicato grazie ad una o più ordinanze che devono essere emanate dal ministero dell’Istruzione. In caso si rientri in classe per metà maggio, la maturità – quest’anno ad esaminare i ragazzi saranno commissioni interne con un presidente esterno – sarà composta da una prova nazionale di italiano gestita dal ministero dell’Istruzione e da una seconda prova preparata dalla commissione interna, oltre all’orale; le competenze acquisite nei percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento costituiscono parte del colloquio.
I candidati esterni svolgeranno le prove tradizionali alla fine dell’emergenza Covid. Tutti gli alunni dell’ultimo anno saranno ammessi agli esami; quelli delle classi intermedie saranno promossi, ma gli eventuali debiti andranno recuperati nel prossimo anno scolastico.
Azzolina ha poi fatto chiarezza sulla questione relativa all’aggiornamento delle graduatorie, tasto dolente per le migliaia di precari. “Non riusciamo ad aggiornare le graduatorie di istituto – ha ribadito la ministra – e questo è dovuto a procedure vetuste: non riusciamo a portare avanti le domande cartacee. Chiedo scusa io a tutti i precari, li aggiorneremo l’anno prossimo con procedura digitalizzata”. Il decreto varato dal Consiglio dei ministri conferma il lavoro svolto in questi ultimi giorni dalla stessa ministra Lucia Azzolina e dovrà essere ora recepito da una o più ordinanze per divenire ‘operativo’.
Tra le novità principali: le commissioni per i quasi 500 mila maturandi saranno tutte interne, potrà essere modificata la data di inizio delle lezioni per il prossimo anno scolastico, d’intesa con la Conferenza Stato-Regioni; l’eventuale integrazione e recupero degli apprendimenti relativi a questo anno scolastico potranno avvenire nell’anno scolastico successivo; potranno essere confermati i libri di testo adottati quest’anno anche per il prossimo, richiesta avanzata dai sindacati della scuola; diventa obbligatoria la didattica a distanza.
“Il personale docente assicura comunque le prestazioni didattiche nelle modalità a distanza, utilizzando strumenti informatici o tecnologici a disposizione. Se non si rientrerà a scuola, anche gli scrutini quest’anno saranno a distanza”, chiarisce la ministra.
Tra le novità introdotte da decreto, anche il fatto che il Consiglio superiore della pubblica istruzione (CSPI) debba rendere il proprio parere entro sette giorni dalla richiesta da parte del Ministro dell’Istruzione sui provvedimenti che riguardano la scuola, decorso questo termine, si può prescindere dal parere.
Inoltre, fermi restando “i limiti e le restrizioni” sullo svolgimento di tutte le prove stabilite dalle procedure concorsuali, durante lo stato di emergenza, il provvedimento approvato prevede che il Ministero dell’istruzione possa bandire i concorsi per l’assunzione di personale docente ed educativo per i quali possegga possiede le necessarie autorizzazioni. E tuttavia, lo svolgimento delle procedure concorsuali per l’accesso al pubblico impiego, ad esclusione dei casi in cui la valutazione dei candidati sia effettuata esclusivamente su basi curricolari ovvero in modalità telematica, sono sospese per sessanta giorni a decorrere dall’entrata in vigore del decreto. Per i laureati in legge, il semestre di tirocinio all’interno del quale ricade il periodo di sospensione delle udienze dovuto all’emergenza COVID-19, è da considerarsi svolto anche nel caso in cui il praticante non abbia assistito al numero minimo di udienze.
Via libera, intanto, sempre dal Cdm, alle assunzioni chieste dal Ministero dell’Istruzione per recuperare parte dei posti liberati nell’estate del 2019 da quota 100. Si attua una norma inserita nel decreto scuola approvato in autunno, voluta dalla ministra Lucia Azzolina. Si tratta di 4.500 posti che andranno ad altrettanti insegnanti, vincitori di concorso o presenti nelle graduatorie ad esaurimento, che non hanno potuto occupare questi posti lo scorso settembre perché non erano stati messi a disposizione.