I prossimi giorni e le prossime settimane saranno più che decisive per stabilire al ribasso il trend dei contagi. Per questo motivo sarebbe ormai prossimo un allungamento della chiusura totale.
“Ridurremo le restrizioni fino alla loro completa eliminazione, ma lo faremo gradualmente, per evitare che gli sforzi sin qui compiuti siano vani”. A dirlo è il premier Giuseppe Conte, intervistato dal Sole 24 Ore. Sembrerebbe inevitabile la proroga dei decreti che prevedono la chiusura totale e i divieti di spostamento oltre venerdì 3 aprile, data di scadenza dei provvedimenti governativi, almeno per 15 giorni.
“Al momento è prematuro fare previsioni, ma ci auguriamo di poter tornare quanto prima alla normalità – continua il premier –. Possiamo già dire che, come già anticipato dal ministro Azzolina, la sospensione delle attività scolastiche proseguirà anche dopo il 3 aprile”.
La decisione, visti gli 86mila contagi e i 9134 morti totali, sembrerebbe essere scontata. Dal 20 marzo la curva dei nuovi casi sembrerebbe essere entrata nella sua ascesa, per questo motivo i prossimi giorni saranno cruciali. Il picco non è ancora stato raggiunto, bisogna stare a casa il più possibile per anticipare la fine dell’emergenza.
Entro il prossimo venerdì è atteso il DPCM con la proroga delle limitazioni, insieme al cosiddetto Decreto Aprile, che darà una forte boccata d’ossigeno a lavoratori e imprese bloccati dal contagio. “Potenzieremo tutti gli strumenti a nostra disposizione per proteggere gli asset strategici del paese, alla luce di un’ampia serie di rischi epidemiologici, ambientali, sismici, informatici e geopolitici – spiega Conte –. Tutelare le nostre aziende strategiche è una priorità per il governo e siamo disponibili a introdurre anche nuovi e più sofisticati strumenti.
Ritengo che il nuovo decreto di aprile debba portare il nostro sforzo complessivo di bilancio a una soglia ben superiore ai 50 miliardi – conclude il Premier – Le misure e le garanzie pubbliche che abbiamo messo e stiamo mettendo in campo forniranno un sostegno senza precedenti ai finanziamenti per la nostra economia, pari a quello offerto dai pacchetti di politiche più ambiziosi approvati in questi giorni in Europa”.
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