In via di definizione le misure anti-coronavirus: si va verso la creazione di più posti letto e più mascherine; nel frattempo, introdotte misure economiche.
Più mascherine, più risorse per la sanità e nuove misure estese ai lavoratori: è l’obiettivo verso cui si muove il governo per combattere il COVID-19. Così prende forma la bozza del decreto anti-Coronavirus che il governo vuole varare entro la fine della settimana, in modo da riuscire a sospendere alcune scadenze fiscali imminenti, a partire da quelle per l’Iva del 16 marzo.
La bozza del provvedimento, pure ancora in fase di elaborazione, affronta i 4 pilastri degli interventi per oltre 12 miliardi, dal servizio sanitario agli ammortizzatori sociali, dal fisco ai mutui – con l’accesso più rapido al fondo per la sospensione fino a 18 mesi delle rate prima casa – fino alle garanzie per la liquidità delle imprese.
In supporto al servizio sanitario, arriva la misura di aprire reparti temporanei, all’interno o all’esterno delle strutture ospedaliere. Inoltre, arriveranno in aiuto delle aziende ospedaliere 320 tra medici e infermieri militari. Ci sarà anche il potenziamento dei servizi territoriali e più fondi per gli straordinari dei medici.
Si aggiunge anche la possibilità, per la Protezione civile, fino al 31 luglio o fino a fine emergenza, di requisire strumenti medici o chirurgici o in via temporanea anche alberghi o altri immobili per aumentare i posti letto per far fronte all’emergenza.
Un’altra misura sanitaria, molto importante, è l’autorizzazione – a Invitalia – di erogare finanziamenti mediante contributi a fondo perduto e in conto gestione, nonché finanziamenti agevolati, alle imprese produttrici per la produzione dei dispositivi medici e di protezione individuale, nonché delle mascherine protettive (strumenti che andranno, per priorità, ai medici.
Secondo la bozza del decreto, i periodi di quarantena saranno equiparati alla malattia, certificata dal medico curante. Vengono posti a carico dello Stato, anziché a Inps e datori di lavoro, i costi per i lavoratori privati in malattia.
Per la famiglia, arriveranno congedi speciali e voucher-babysitter per dipendenti o autonomi, con figli piccoli a casa da scuola. Il ministero della Famiglia punta a i 10 giorni di congedo per i figli fino a 14 anni, che salgono a 15 giorni se utilizzati in parti uguali da entrambi i genitori. In aggiunta si prevede anche un voucher babysitter da 600 euro che salirebbe a 1000 euro per le famiglie monogenitore e per sanitari e ricercatori, e un bonus per i caregiver. Altra ipotesi quella di un congedo speciale al 30% di 12 giorni per i figli fino a 12 anni (e senza limiti di età per i figli disabili), che salirebbe all’80% per i redditi bassi.
La misura straordinaria prevista dalla bozza del decreto anti-Coronavirus è sicuramente quella dell’estensione della cassa integrazione a tutti i lavoratori dipendenti, anche agricoli, non coperti dalla Cigordinaria e non tutelati da Fondi di solidarietà. Quest’ultima misura, ancora in via di definizione, varrebbe per la durata dello stop lavorativo e non più di nove settimane: potrebbe interessare fino a 2,6 milioni di lavoratori ma si stima che possa essere la meta’ di loro a richiederla. Inoltre, è previsto un rafforzamento del fondo di integrazione salariale.
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