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Vendevano “botti” di Capodanno pericolosi su Facebook: arrestati padre e figlio

Come ogni anno con l’approssimarsi delle festività natalizie aumenta il commercio e l’uso dei fuochi d'artificio e così anche i controlli delle Forze dell'Ordine, che nell'occasione degli ultimi arresti forniscono un memorandum sul corretto uso dei botti.

Tempo di botti di Capodanno, a Catania aumentano i controlli della Polizia contro il commercio di fuochi d’artificio illegali. La Polizia di Stato ha arrestato i pregiudicati catanesi Giacomo Cannavò e Domenico Agatino Cannavò, padre e figlio, per detenzione illegale di materiale esplodente.

Nel corso dell’attività di controllo del territorio, ieri pomeriggio una pattuglia della Squadra Volanti eseguiva un controllo ardom presso il domicilio di Domenico Agatino, sottoposto alla misura degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. Nel corso delle fasi del controllo è stata subito rinvenuta una scatola di razzi lasciata in bella vista nei pressi dell’ingresso di casa. Alla scoperta è poi seguita la perquisizione dell’appartamento, attraverso l’intervento dell’unità speciale artificieri. Il controllo, esteso anche nella parte superiore della casa, ricadente nella proprietà del padre Giacomo, ha permesso di trovare diversi manufatti illegali di esplosivo del peso successivamente quantificato di quasi 3 chili.

All’interno di un borsone nascosto dentro il pensile della cucina, si trovavano 11 scatole contenenti petardi di categoria F4, notoriamente conosciuti come “THUNDER”, per un peso complessivo di massa attiva pari a 4620 gr., per il cui acquisto si esige il porto d’armi e/o il nulla osta all’acquisto da parte dell’autorità di P.S., ai sensi della normativa vigente. Una dodicesima scatola della stessa tipologia veniva consegnata spontaneamente dal figlio, dopo averla prelevata dalla parete attrezzata della propria cucina.

Grazie ad ulteriori approfondimenti, personale della squadra artificieri ha individuato un profilo Facebook intestato al giovane Cannavò, attraverso il quale, mediante la piattaforma di compravendita online “marketplace”, offriva la vendita di manufatti esplosivi.

Nei suoi confronti è stato contestato il reato previsto dall’art. 33 comma 4, in relazione all’art.5 comma 8 del Decreto Legislativo n.123 del 2015, che vieta la compravendita per corrispondenza di articoli pirotecnici di IV categoria.

Su disposizione del P.M. di turno, padre e figlio sono stati arrestati ai sensi dell’art.2 della legge 895 del 1967 e tradotti presso il carcere Piazza Lanza di Catania, in attesa dell’udienza di convalida.

La Questura etnea ribadisce, con l’approssimarsi delle festività di fine anno, di tenere alta l’attenzione a ciò che si compra e a come lo si utilizza e nell’occasione fornisce un memorandum.

In questo periodo la Polizia di Stato pone massima attenzione al monitoraggio e al controllo di questi articoli, che sono largamente venduti oltre che nelle rivendete autorizzate con Licenze di Pubblica Sicurezza, anche nei locali commerciali tipo tabaccheria, cartolibreria e anche da venditori ambulanti in aree pubbliche.

Con gli aggiornamenti legislativi che armonizzano il mercato pirotecnico italiano a quello europeo, il Nucleo Artificieri della Questura di Catania vuole illustrare le novità che regolamentano la materia ed, in particolare: potranno essere immessi sul mercato solo quegli articoli pirotecnici omologati secondo la normativa CE, con il relativo marchio, etichettati con omologazione Europea e la relativa scheda di sicurezza.

I Fuochi di Artificio si suddividono in 4 categorie:

F1: acquistabili da privati che abbiano compiuto il 14° anno di età.
F2: acquistabili da privati che abbiano compiuto il 18° anno di età, attestandolo con un documento di identità in corso di validità.
F3: acquistabili da privati che abbiano compiuto il 18° anno di età, che siano muniti o del nulla osta all’acquisto rilasciato dal Questore ovvero di una Licenza di Porto d’Armi.
F4: acquistabili da privati che abbiano compiuto il 18° anno di età, che abbiano conoscenza specialistiche (certificato di idoneità tecnica cosiddetto Patentino da Fuochino) e che siano in possesso della licenza di cui all’art.47 TULPS, o del nulla osta del Questore di cui all’Art.55 3°comma del medesimo Teso Unico.
Importante è la scrupolosa osservanza delle indicazioni di sicurezza riportate sull’etichettatura dove vengono descritte le cautele e le modalità di impiego di ogni articolo pirotecnico, compreso la distanza di sicurezza da raggiungere subito dopo l’accensione. Tali prescrizioni servono per evitare incidenti dovuti all’impiego scorretto degli stessi Fuochi Pirotecnici.

Da non trascurare è anche l’abbigliamento indossato evitando l’utilizzo di tessuti facilmente infiammabili; la stessa regola vale per quegli articoli impiegabili all’interno di ambienti chiusi tipo abitazioni, ove la presenza di tendaggi o arredi possono provocare incidenti.

Detto ciò si richiama l’attenzione ad evitare l’acquisto di tutti quei prodotti non etichettati provenienti dal mercato illegale e quindi costruiti senza i previsti standard di sicurezza.

Riepilogando quanto detto, la Polizia di Stato invita gli utenti ad acquistare solo Fuochi d’Artificio etichettati ed impiegabili secondo le prescrizioni di sicurezza, segnalando situazioni illecite agli organi competenti.

Importantissimo non raccogliere mai da terra Fuochi d’Artificio inesplosi ed evitare di riaccendere un articolo che non ha funzionato in precedenza poiché tali gesti sono quelli che provocano il maggior numero di feriti tra le persone.

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