Sequestrate la Conti calcestruzzi di Misterbianco e la Etnea autoservizi, che gestiva un garage dove si tenevano incontri tra gli esponenti del clan.
Maxisequestro a Catania nei confronti di Antonio Tomaselli, 53enne ex reggente del clan Ercolano e detenuto dal novembre 2017. La Guardia di finanza di Catania, in collaborazione con lo Scico, ha sequestrato beni per due milioni di euro.
Stando alla Dda della Procura, Tomaselli è stato membro della ‘famiglia’ Santapaola-Ercolano e dal 2002, con questa accusa, è stato più volte imputato e condannato. Nel 2017 gli viene contestato il ruolo di responsabile operativo della cosca. Come tale, avrebbe avuto anche scontri all’interno del clan, che hanno compreso l’organizzazione di tentati omicidi per mantenere e amplificare la sua leadership criminale.
In quella circostanza, i carabinieri gli sequestrano anche il ‘libro mastro’ con la contabilità della ‘famiglia’ mafiosa. Dalle indagini Le indagini patrimoniali sono state eseguite dei militari del Nucleo di Polizia economico – finanziaria di Catania. La GdF ha quindi sequestrato le seguenti attività:
Gli approfondimenti effettuati dagli specialisti del G.I.C.O. di Catania su delega del Gruppo di lavoro delle Misure di Prevenzione di quest’Ufficio sono consistiti nella messa a sistema di un vasto compendio indiziario a carico di Tomaselli tratto dall’esame della documentazione bancaria e contabile, dalle evidenze di atti pubblici e scritture private, dalle dichiarazioni di collaboratori di giustizia e dalle intercettazioni effettuate nell’ambito dei molteplici procedimenti in cui è stato imputato per delitti di mafia.
Il Tribunale di Catania ha inoltre confermato l’ipotesi di intestazione fittizia della “Conti calcestruzzi” è stata confermata dal Tribunale di Catania in funzione di riesame, dove è stata sottolineata l’assidua frequenza nella sede di Tomaselli, il cui cognato tra l’altro risultava gestire un conto corrente on-line della società. Lo storico immobile sede dell’autorimessa “Etnea Servizi” venne acquistato dalla famiglia Tomaselli con una locazione finanziaria stipulata nel 2005. Il perfezionamento della locazione finanziaria si realizzò con un versamento iniziale di oltre 300 mila euro da parte della famiglia Tomaselli, con il pagamento di un canone mensile di circa 9.000 euro e con un riscatto finale di 350 mila euro che sarebbe stato versato nel 2024.
Secondo quanto accertato, le risorse impiegate per il rilevante acquisto immobiliare avrebbero avuto una fonte illecita: l’impegno finanziario di Tomaselli non sarebbe stato giustificato dalle dichiarate capacità reddituali e sarebbe stato sproporzionato rispetto alle proprie possibili economiche.
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