Ancora un successo dell’Università di Catania nella XVII edizione del Premio “Giuseppe Sperduti”, simulazione del funzionamento della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo organizzata dalla Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale (Sioi).
Le tre studentesse del dipartimento di Giurisprudenza – Fabiola Cannizzaro, Giulia Oliva e Alessia Sgroi – guidate da Maria Pappalardo, tutor per il programma di simulazione processuale (mooting) di Diritto internazionale – hanno infatti vinto la sessione finale del premio che si è svolta ieri pomeriggio a Roma.
La competizione si svolge tra squadre di studenti degli atenei italiani che redigono una memoria a sostegno del ricorrente o dello Stato resistente (ruolo che viene assegnato per sorteggio). In questo caso, il team etneo era assegnato a difesa dello Stato resistente nella trattazione del ricorso sul tema “Detenzione arbitraria e repressione della libertà d’espressione in stato d’emergenza: il caso di Fulkàrya”.
Le tre ragazze catanesi, che hanno sconfitto in una combattutissima finale la squadra dell’Università di Parma, hanno ricevuto un premio di mille euro e la possibilità di svolgere un tirocinio presso la Corte di Strasburgo.
L’Università di Catania non è nuova a questi successi, avendo già vinto l’edizione del 2015 ed essendo stata finalista nel 2016 e nel 2017, sempre con squadre preparate nel quadro del programma di mooting di Diritto internazionale del dipartimento di Giurisprudenza coordinato dal prof. Rosario Sapienza. Le simulazioni sono infatti considerate un valido strumento didattico che integra le più tradizionali metodologie di insegnamento del diritto, quali le lezioni frontali e i seminari, aiutando gli studenti a conoscere dal vivo e dall’interno le dinamiche del processo.