Tra i 16 indagati figura anche la cantante neomelodica A.A., che ha affisso abusivamente i cartelloni pubblicitari del suo concerto.
Nota stonata per 16 indagati a San Cristoforo, rei di aver organizzato un concerto neomelodico non autorizzato. La Polizia di Stato, in particolare il commissariato di Librino, ha denunciato alla Procura della Repubblica numerose persone, molte delle quali pregiudicate, per reati connessi a manifestazioni non autorizzate e spari di artifici in luogo pubblico.
Come è noto, lo scorso 12 ottobre, nel popoloso quartiere di San Cristoforo, veniva tenuto un concerto neomelodico, del tutto abusivo e privo di qualsiasi licenza, occupando il suolo pubblico, chiudendo al traffico un tratto di strada, quindi di fatto contravvenendo alla normativa che prevede una licenza di pubblico spettacolo, l’occupazione del suolo pubblico e un preavviso alla manifestazione: ben 14, infatti, sono state le persone indagate per vari reati direttamente connessi all’organizzazione e alla realizzazione dell’evento illegale che ha comportato persino lo sparo di fuochi d’artificio, anche di elevata pericolosità, senza alcuna precauzione o osservanza delle norme che regolano la materia. Alcuni di loro, inoltre, sono stati ulteriormente denunciati per altri gravi reati emersi e contestati nel corso delle investigazioni.
Indagando ulteriormente sui promotori, tra i quali diversi pregiudicati vicini alla locale criminalità organizzata, e sulla “star” del concerto, la cantante neomelodica A. A. (già protagonista nel recente passato di vicende giudiziarie che l’hanno vista indagata per l’abusiva affissione di manifesti pubblicitari e per truffa aggravata ai danni dello Stato finalizzata all’illecita acquisizione del reddito di cittadinanza), la polizia ha capito che si è trattato di una vera e propria sfida alla legalità.
Per le mani degli investigatori del commissariato sono passati nomi d’eccellenza nel panorama mafioso catanese, direttamente implicati nell’organizzazione del concerto e, a cascata, colpiti da provvedimenti giudiziari per altri reati emersi nel corso delle indagini: è il caso della già nominata cantante neomelodica, indagata per invasione di terreni o edifici pubblici, per accensioni ed esplosioni pericolose e per aver dato pubblico spettacolo senza osservare le prescrizioni a tutela dell’incolumità pubblica.
Nel folto gruppo di indagati spiccano anche il quarantunenne catanese M. S., sotto accusa per vilipendio all’Arma dei carabinieri in quanto, sul suo profilo Facebook erano inserite espressioni offensive a commento di un post che riguardava un posto di controllo; la catanese trentatreenne L. M., il catanese cinquantacinquenne R. M. N., il catanese trentaseienne N. F. (manager di molti cantanti neomelodici), lo scordiense trentanovenne cantante neomelodico M. G. e il coetaneo catanese R. C.; e ancora l’acese cantante C. G., classe 1957, e il “collega” misterbianchese L. C. A. N. del 1987, il catanese A. F., neomelodico cinquantunenne, F. S., catanese del 1975, e gli altri cantanti neomelodici che si sono esibiti quella sera: S. F., 35enne proveniente da Lentini, O. A. C., 34enne catanese, e il trentenne misterbianchese F. A.
Tutti dovranno rispondere dei reati di invasione di terreni o edifici pubblici, di accensioni ed esplosioni pericolose e per aver dato pubblico spettacolo senza osservare le prescrizioni a tutela dell’incolumità pubblica. Peraltro molti di loro annoverano precedenti di polizia e risultano contigui a soggetti malavitosi.
Non solo: per tre è anche scattata la denuncia per truffa aggravata ai danni dello Stato, finalizzata a conseguire erogazioni pubbliche: infatti, nonostante l’attività svolta, percepivano illegalmente il reddito di cittadinanza.
A carico di M. S. e di L. M., assieme ad altre due persone non collegate alla manifestazione canora, il 34enne M. F. e il 35enne F. L. (che portano così a 16 il numero totale degli di indagati), è emerso il reato di falsa attestazione di assenza di reddito (propedeutica all’ottenimento del reddito d cittadinanza), e solo a carico di M. S. e M. F. i reati di mal conservazione di sostanze alimentari, scoperti nell’ambito di un accertamento effettuato presso l’attività commerciale di rivendita di frutta secca sita a San Cristoforo, sempre del tutto abusiva, condotta dai due, e di furto aggravato di energia elettrica, tramite il quale alimentavano il loro esercizio illegale.
Infine c’è l’illecita affissione di poster e manifesti pubblicitari, tutti abusivamente esposti, che hanno letteralmente tappezzato le vie dei quartieri periferici di Librino e San Cristoforo, a volte deturpando anche le pensiline delle fermate dell’Amt.
Tutti i responsabili – manager, neomelodici e agenti materiali – sono stati multati e i cartelloni oscurati.
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