Quattro anni dopo la morte di Salvatore Rinaudo, arriva la condanna nei confronti dell'Assessorato all'Agricoltura.
La Regione siciliana è stata condannata a pagare i danni ai familiari di Salvatore Rinaudo, 77 anni, ucciso da un cinghiale che vagava nel fondo di sua proprietà, ubicato a Cefalù (Pa) nella notte fra il 7 e l’8 agosto 2015. Lo stesso giorno venne aggredita e ferita anche la moglie dell’uomo, recatasi sul luogo della tragedia richiamata dalle grida del 77enne.
In questi giorni, il giudice monocratico del tribunale di Palermo, Monica Montante, ha stabilito che la Regione non ha avviato un’azione appropriata per fermare la proliferazione dei cinghiali nelle Madonie e ha condannato l’assessorato all’Agricoltura a pagare oltre 371 mila euro ai familiari.
Il giudice ha, infatti, accolto la tesi dei legali della famiglia Rinaudo secondo i quali l’eccessivo numero di cinghiali rappresenta un grave pericolo. La Regione, ha stabilito il giudice, non avrebbe infatti attuato “piani di intervento mirato che, ove posti in essere, avrebbero potuto evitare l’evento dannoso, di per sé prevedibile sotto il profilo della imputabilità soggettiva”.
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