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I giganti Ursini e il paladino Uzeta: il mito sui primi abitanti del Castello Ursino

La leggenda sui giganti Ursini avrebbe ben due versioni. Se nella prima l’eroe sarebbe Ruggero il Normanno, la seconda esalta le gesta del famoso paladino Uzeta.

Il Castello Ursino è, senza dubbio, tra i monumenti architettonici più amati e preziosi di Catania, per via della sua storia e maestosità. Fatto edificare da Federico II di Svevia, una leggenda popolare vuole, tuttavia, che i suoi primi abitanti non siano stati umani, bensì creature mitologiche. I giganti Ursini sarebbero in realtà i primi inquilini dell’antico maniero, successivamente sconfitti e cacciati dal normanno Ruggero, che ne sarebbe diventato il nuovo proprietario. Una versione più recente e famosa di questo racconto popolare, però, innalza come eroe dell’impresa il celebre paladino Uzeta, il condottiero catanese per eccellenza che avrebbe trionfato sui giganti.

Il Castello Ursino: la storia del maniero al centro di Catania

Collocato nel sito in cui, con molta probabilità, si ebbero i primi insediamenti della polis greca, il Castello Ursino fu quasi certamente voluto da Federico II di Svevia e, quindi, edificato non prima del 1239. Oltre a essere un monumento alla sua autorità sulla città di Catania, si pensa che Federico II abbia fatto costruire il maniero come strumento di un più complesso sistema difensivo della costa orientale dell’Isola, insieme al castello di Maniace a Siracusa e a quello di Augusta.

Qui venne riunito il Parlamento siciliano durante i Vespri, mentre l’edificio divenne poi dimora regale sotto il regno del casato degli Aragona di Sicilia. Nei secoli a seguire il ruolo militare del Castello Ursino perse sempre più di efficacia, e fu così che l’antica roccaforte fu adibita a prigione. In seguito alla violentissima eruzione dell’Etna del 1669, il fossato del castello fu completamente riempito dalla lava, la quale, tuttavia, non intaccò minimamente l’edificio. Trasfigurato con l’aggiunta di fabbriche durante l’età borbonica, negli anni Trenta del Novecento fu avviata l’opera di restauro che riporterà il castello agli antichi fasti in vista della sua trasformazione in museo. Oggi, in effetti, il Castello Ursino ospita il museo civico.

I giganti Ursini: i primi abitanti del castello cacciati da Ruggero il Normanno

Il castello fu costruito, quindi, soltanto nel tredicesimo secolo per ordine di Federico II e gli venne dato appunto l’appellativo di “Castello Ursino”. Il nome proverrebbe dal latino “castrum sinus”, che significherebbe proprio “roccaforte sul golfo”. Secondo un mito popolare, però, ad abitare per primi questo luogo non sarebbero stati affatto degli essere umani, bensì delle mostruose creature leggendarie: i giganti. Quest’ultimi, chiamati Ursini, stando alla fantasia popolare, avrebbero dato il nome al castello. Sconfitti e cacciati dal conte normanno Ruggero, però, la fortezza sarebbe poi entrata in possesso proprio di quest’ultimo.

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A Catania, ovviamente, non abitò mai nessun gigante saraceno e questa leggenda non ha nessun appiglio storiografico, ma prende ispirazione da un altro mito popolare messinese. Si narra, infatti, che la città di Messina fosse la dimora di Mata e Grifone, due enormi giganti, i quali furono anch’essi vinti da Ruggero il Normanno. Entrambe le leggende, comunque, riassumerebbero la morale cristiana secondo cui la religione vinca sempre sugli infedeli.

I giganti Ursini e la leggenda del paladino Uzeta

La leggenda dei giganti Ursini fu conosciuta e raccontata a Catania sotto questa versione fino ai primi anni del Novecento. In questo periodo il mito popolare prese, infatti, tutta un’altra piega e, facendo definitivamente fuori il personaggio del normanno Ruggero, ne entrò in scena uno del tutto nuovo, ricordato con l’appellativo di paladino Uzeta.

Il paladino Uzeta nacque dalla mente creativa di un abile puparo catanese, don Raffaele Trombetta, il quale rielaborò la storia dei giganti del Castello Ursino. Nella sua versione, in effetti, non sarebbe stato Ruggero a sconfiggere i saraceni, bensì un valoroso condottiero di Catania, Uzeta, figlio di un umile tessitore, che abitava in via Naumachia. Coraggioso e intraprendente, il paladino Uzeta riuscì a sconfiggere i giganti Ursini e a entrare nelle grazie di re Cocolo, conquistando anche il cuore della principessa Galatea, che divenne sua moglie.

Sebbene il personaggio e le vicende di Uzeta furono successivamente riprese, con alcune varianti, da Giuseppe La Malfa, noto giornalista del tempo, i pupari negli anni hanno continuato a tramandare la versione di Trombetta. Uzeta, infine, divenne il protagonista di moltissime altre leggende popolari, entrando a pieno diritto nell’olimpo dell’Opera dei Pupi e meritando, accanto al “Liotru”, il ruolo di personaggio simbolo della Città. Non a caso, infatti, la vicenda del paladino Uzeta è anche rappresentata in uno dei monumentali candelabri di piazza Università, noti come le “quattro leggende”, insieme a quella di Gammazita, Colapesce e i fratelli Pii.

A proposito dell'autore

Debora Guglielmino

Classe '94, la passione per l'informazione e il giornalismo mi accompagna sin da quando ero ancora una ragazzina. Studentessa di Scienze della Comunicazione, amo la lettura e le atmosfere patinate ed eleganti tratteggiate nei romanzi della Austen. Appassionata e ambiziosa, sogno di poter un giorno conoscere il mondo e di raccontarlo attraverso una penna e un taccuino.