L’ex sindaco Di Guardo di Misterbianco, il cui consiglio comunale è stato di recente sciolto per mafia, non ci sta a vedere il suo paese “umiliato” da un’accusa “infamante” e, come primo cittadino, ha deciso di protestare davanti alla sede del comune, in via Sant’Antonio Abate, con tanto di camper e cartelloni contro la decisione del ministero di sciogliere il comune per infiltrazioni mafiose.
Di Guardo ha scritto al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella chiedendogli di non firmare il decreto di scioglimento del Comune, leggendo un passo della lettera. “Chiedo a Lei – scrive rivolto al Capo dello Stato –, nella veste di supremo garante della Legalità costituzionale, di non firmare il decreto, Misterbianco è un esempio di buongoverno, uno dei Comuni più virtuosi dell’intera Sicilia. Ci troviamo in presenza di un crimine di Stato, contro il quale darò vita ad di eclatante protesta, iniziando da domani lo sciopero della fame davanti al mio Comune”.
“Io non sciopero per me stesso – ribadisce Di Guardo – sciopero per rappresentare la protesta di una comunità, perché tutti debbono sapere che i cittadini di Misterbianco non ci stanno ad essere chiamati mafiosi. Farò lo sciopero della fame per il tempo che le mie energie mi consentiranno. Fin quando potrò…”.
Durante la serata di ieri Di Guardo ha tenuto un comizio, chiedendo pubblicamente le dimissioni del Prefetto di Catania, Claudio Sammartino e provocandolo, dal palco, lo sfida a dimostrare le infiltrazioni mafiose in comune.