In queste ore sui social sta circolando una foto, che secondo alcuni sarebbe stata scattata durante la giornata di ieri, durante lo Sciopero Globale per il Clima, in cui un cestino della spazzatura è stato riempito di rifiuti dai manifestanti, al punto che una buona parte è stata riversata sulla strada.
La foto, secondo chi l’ha condivisa in queste ore, sarebbe stata scattata a Roma, dove durante la giornata di ieri in 200.000 hanno risposto all’appello dell’attivista svedese Greta Thunberg e hanno aderito alla marcia per protestare contro i cambiamenti climatici. Alcuni, invece, hanno attribuito la foto anche a Catania, nonostante nelle strade dove è passato il corteo non ci siano affatto i sampietrini che si vedono nella foto.
Né la città eterna, né il capoluogo etneo, tuttavia, possono essere imputate dello scatto. Secondo quanto segnalato sul sito che smaschera le fake news, Bufale.net, la foto è stata scattata in via Toledo n.244, a Napoli, di fronte a una pizzeria; per verificarlo basta effettuare una rapida ricerca su Google Maps. Rifiuti, inoltre, su cui la manifestazione non ha inciso più di tanto, viste le attività commerciali presenti in zona, e su cui non ci sono prove che risalgano proprio allo sciopero di ieri, eccezion fatta per un volantino pubblicitario.
A proposito dello sciopero di Catania, infine, e della presunta sporcizia dei manifestanti, si possono sottolineare due aspetti. In primo luogo, la difficoltà da parte degli organizzatori, nella maggior parte semplici cittadini, di verificare che nessuno sporchi durante una manifestazione a cui prendono parte 15mila persone. In secondo luogo il fatto che, come riportato da diverse segnalazioni, a sciopero finito i rifiuti, nella maggior parte dei casi sotto cestini della spazzatura troppo piccoli per contenerli tutti, sono stati raccolti da alcuni ragazzi, tanto che nel pomeriggio la via Etnea era stata ripulita del tutto.
Non resta quindi che interrogarsi sul perché alcuni preferiscano sparare a zero via social nei confronti di manifestanti, nella maggior parte ragazzi, che si spendono per una causa che riguarda tutti come l’ambiente.