La città di Catania sembrerebbe piena di cani randagi ma si sta provando ad arginare il fenomeno con un progetto finanziato dalla Regione: tutte le proposte ed i progetti pronti a partire.
Con il 2019 a Catania ha preso avvio anche il progetto dei “collari rossi”, per cui sono stati stanziati 440 mila euro. Di cosa si tratta? Il progetto finanziato dalla Regione prevederebbe una serie di operazioni volte a vaccinare, sterilizzare e dotare di un oggetto utile al riconoscimento (il collare rosso, per l’appunto) i cani del territorio. Affinché ciò si realizzi in maniera corretta, tuttavia, risulterebbero necessarie la cattura e la degenza dei randagi: procedure che dovrebbero finalmente partire a settembre.
Secondo quanto dichiarato dall’assessore comunale Fabio Cantarella e riportato dalla testata La Sicilia, i cani randagi presenti all’interno del capoluogo etneo ammonterebbero a 5 mila: 1400 di questi sarebbero ricoverati in canili ma non sempre perché malati o pericolosi. Non è difficile credere che un’inutile permanenza all’interno delle strutture rappresenti uno spreco di denaro per il Comune, oltre che un’ulteriore sofferenza per molti animali. Per fare in modo che le cifre diminuiscano, l’assessore non chiederebbe soltanto di rispettare le leggi che regolano tali aspetti ma penserebbe anche a nuove misure.
“Stiamo valutando di realizzare strutture pubbliche che ci consentano di abbattere i costi creando contesti a misura di amici a quattro zampe, mettendo assieme associazioni per favorire le adozioni e spazi per i veterinari – dichiara Fabio Cantarella -. Appena prima dell’estate attraverso un’ordinanza del sindaco Pogliese abbiamo aderito a un progetto dell’Asp per contrastare il fenomeno dell’abbandono degli animali domestici, favorendo la microchippatura gratuita anche dopo i 60 giorni canonici stabiliti per legge senza subire sanzioni. Il prossimo appuntamento sarà il primo fine settimana di settembre alla Villa Bellini, dove saranno presenti anche Associazioni per la promozione delle adozioni.
Inoltre, si rende noto che all’interno dei locali comunali a Nesima sarebbe stata attivata una seconda sala operatoria con lo scopo di incrementare le sterilizzazioni. Disponibile anche un altro spazio per la degenza che consentirà di ridurre costi e controllare più efficacemente la salute dei randagi. “A noi preme che meno cani possibile finiscano in canile, se non nei casi di estrema ratio previsti dalla legge – conclude l’assessore -. Nel resto dei casi è prevista sterilizzazione, vaccinazione microchippatura, con reimmissione sul territorio con collare rosso, un chiaro segnale di sicurezza per il cittadino.”
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