Da disciplina studiata occasionalmente a snobbata o dimenticata, adesso pronta a tornare alla ribalta: si parla dell’Educazione civica, una materia non proprio protagonista, negli ultimi anni, nel percorso scolastico di migliaia di studenti italiani. Tuttavia, dal prossimo settembre, la disciplina torna obbligatoria all’interno dei programmi scolastici di tutte le scuole italiane: un disegno di legge approvato da pochissimo dal Senato ne (re) introduce in via definitiva l’insegnamento, con almeno 33 ore annuali e voto sulla pagella di fine anno, facente media con le altre materie.
Soddisfazione da parte del vicepremier, Matteo Salvini, tra i sostenitori di questa legge, che prevede l’insegnamento dell’Educazione civica tanto nel primo quanto nel secondo ciclo di istruzione per gli studenti delle scuole italiane. L’insegnamento, secondo alcune agenzie, dovrebbe essere affidato a docenti dell’area storico-geografica nelle scuole medie ed elementari, a docenti dell’area giuridico-economica per le superiori (secondarie di secondo grado). In entrambi i casi si tratterebbe di docenti contitolari: tra quelli preposti all’insegnamento dell’Educazione Civica ne sarà individuato uno, per ogni classe, con funzioni di coordinatore. La legge prevede anche che la materia venga attuata con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
I temi battuti dall’insegnamento saranno attuali e anche di importanza storica: su tutti lo studio onnipresente della Costituzione, delle istituzioni statali e dell’Unione Europea, insieme a nozioni di diritto, l’educazione ambientale e la tutela del patrimonio, lo sviluppo ecosostenibile, l’educazione alla salute e quella stradale, i temi dell’Agenda 2030. Prevista una collaborazione, con l’avvio di progetti e attività di laboratorio in sinergia con gli enti locali dei comuni di riferimento al fine di valorizzare e promuovere il proprio territorio ed entrare a diretto contatto con le amministrazioni e le istituzioni locali. Il MIUR conferirà inoltre un premio per l’Educazione Civica alle scuole e alle classi che si distingueranno nell’ambito delle esperienze inerenti questo insegnamento. Lo stesso ministero dovrà riferire alle Camere, ogni due anni, una relazione a proposito dell’insegnamento della disciplina, al fine di avere un riscontro e valutare l’insegnamento sulla base dei termini dettati dalla legge, oltre ad ottemperare al suo potenziamento.