Durante la giornata di ieri, nel corso della seduta del Consiglio comunale, convocata dal presidente Giuseppe Castiglione, il sindaco Salvo Pogliese ha presentato la relazione annuale, la prima dal suo insediamento, che ha voluto chiamare Catania 2030 in una prospettiva di crescita e di sviluppo. Il documento è articolato in sedici compositi capitoli che abbracciano tutta l’attività dei vari settori organizzativi e amministrativi del Comune, tratteggiando le iniziative già realizzate e i progetti in itinere.
Il sindaco ha desiderato naturalmente iniziare dal “percorso stretto e impervio che abbiamo dovuto affrontare, per salvare la nostra Catania dai tanti mali che l’affliggono e dal dissesto finanziario decretato dai magistrati contabili il 4 maggio dello scorso anno”. Si parta dai primi tagli: si è proceduto “eliminando ogni spesa non indispensabile, tagliando i residui sprechi e migliorando ciò che non andava“.
“Una risposta tangibile a questo nuovo percorso”, ha proseguito il primo cittadino, “è stato il riscontro di aziende, enti e imprese cittadine al nostro accorato appello, nello scorso Natale, a ‘non spegnere le luci’ della città. Contavamo di raccogliere circa 50mila euro e invece, contro più ottimistica previsione, siamo arrivati a 245mila euro che ci hanno permesso di illuminare la città e organizzare due eccezionali concerti di fine anno a cui hanno partecipato oltre venticinquemila persone”.
Pogliese ha spiegato che “la delibera sui correttivi contabili per 449 milioni che la Corte dei Conti ha prescritto e che il consiglio ha adottato nello scorso mese di settembre, ha riportato nell’alveo della regolarità i documenti contabili. Pertanto abbiamo cambiato marcia, proseguendo i progetti meritevoli di essere portati avanti come la gran parte di quelli comunitari e rimodulando quelli che invece non ci convincevano; rilanciando il turismo, triplicando gli introiti della tassa di soggiorno e investendo sull’effetto moltiplicatore della promozione e dei grandi eventi sportivi, oltre a quelli culturali”
Ma non finisce qui: si è andati avanti “sburocratizzando al massimo i permessi a costruire, che ora vengono rilasciati in un solo giorno; rivedendo il Decentramento, creando i Municipi nelle circoscrizioni; riprendendo i progetti del BRT inspiegabilmente abbandonati negli ultimi anni; redigendo, dopo un lungo lavoro di ascolto, le direttive generali del PRG che la città aspetta da 50 anni, collegandole ai sistemi della sostenibilità per il 2030 che l’Onu ha stabilito e ora all’esame del Consiglio Comunale”.
“E ancora”, ha continuato, “rifacendo daccapo un laborioso capitolato di gara per la raccolta rifiuti, con più lotti come voluto dall’Anac, superando l’impasse che durava da quattro anni; promuovendo nuovi servizi digitali per i cittadini, associati a una seria lotta all’evasione tributaria incrociando finalmente i dati dei contribuenti in nostro possesso; salvando finanziamenti che sembravano perduti, come quelli per installare 237 telecamere in città; contrastando insieme alle forze dell’ordine con il coordinamento del prefetto e del questore la diffusa illegalità che ora finalmente sembra subire i numerosi colpi assestati da un’incisiva azione interforze di controllo del territorio, unitamente all’essenziale lavoro di contrasto alla criminalità organizzata”.
Piccola menzione anche al completamento della tratta metropolitana fino all’aeroporto, definita come la più grande opera pubblica mai realizzata a Catania. Inoltre, ha evidenziato il sindaco, “abbiamo ripetutamente sollecitato l’inserimento nell’agenda dell’esecutivo statale del dissesto del comune di Catania, chiamando in causa il Governo nazionale, dal presidente del consiglio, ai due vicepremier ma anche vice ministri e sottosegretari. Questo perché non rimanessero senza stipendi e senza servizi essenziali circa 10mila famiglie, aiutando nel contempo le fasce deboli della popolazione a vivere una vita più dignitosa”.
“Infine”, ha concluso Pogliese, “siamo riusciti a ottenere i richiami normativi che attendevamo con la legge numero 58 del 28 giugno scorso. Una vittoria per Catania, un successo che non ha precedenti per la quantità e l’ambizione degli interventi di sostegno, misure che consentono finalmente di guardare con fiducia agli anni che verranno. Possiamo e dobbiamo farlo per i tanti bambini delle nostre periferie, che cercano speranza di un futuro possibile nella nostra Catania”.
Sempre nei riguardi dei bambini delle periferie, Pogliese ricorda come “ne ho incontrati migliaia, nelle tante scuole che ho visitato in questi mesi, a partire da Gabriel Fiore, che una mattina al Fortino mi chiese di andarlo a trovare nella sua scuola, la Dusmet-Andrea Doria di via Case Sante. Noi in questo primo anno del mandato abbiamo seminato la speranza e ne siamo fieri e orgogliosi, perché con l’aiuto di tutti e lo sguardo benevolo di Sant’Agata, siamo fiduciosi che i germogli presto sbocceranno“, ha concluso infine il sindaco, senza scordare il motto “viva Catania!”