Sensibilizzare e mobilitare cittadini e istituzioni sul tema dell'inquinamento dell'aria: è questo l'obiettivo dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.
Il #BeatAirPollution è il tema scelto per celebrare la Giornata mondiale dell’ambiente 2019, dedicata alla lotta all’inquinamento dell’aria. La ricorrenza è stata istituita dalle Nazioni Unite per la giornata di oggi, 5 giugno, e ha l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica su temi ambientali globali. Quest’anno sarà ospitata dalla città di Hangzhou, in Cina, Paese simbolo dell’inquinamento atmosferico.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, più di 9 persone su 10 nel mondo vivono in luoghi con livelli di qualità dell’aria superiore ai limiti fissati. A confermarlo il dato pubblicato dall’OMS: 7 milioni di persone l’anno muoiono per cause legate all’inquinamento atmosferico.
L’inquinamento dell’aria è generato innanzitutto da trasporti, attività agricole, consumo energetico degli edifici, industrie e produzione di energia elettrica. Nella metà dei casi, però, causa di morte è l’inquinamento domestico dovuto alle emissioni dei combustibili usati per il riscaldamento e la cottura di cibi.
Questo accade principalmente nei Paesi in via di sviluppo densamente popolati, dove si vive in condizioni di elevata povertà in spazi stretti e poco ventilati e spesso, per scaldarsi o cucinare, vengono bruciati combustibili solidi, come carbone, letame e scarti agricoli.
La doppia faccia dell’inquinamento, outdoor e indoor, rappresenta un doppio pericolo per la salute dell’uomo in ogni parte della Terra. L’obiettivo dell’OMS è proprio sensibilizzare sulla prevenzione dell’inquinamento atmosferico: il programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente supporta la campagna Breathe Life che punta a mobilitare cittadini e istituzioni su questo tema per proteggere la salute di tutti.
L’impegno quotidiano individuale può davvero fare la differenza: scegliere prodotti provenienti da agricoltura sostenibile e adottare una dieta sostenibile sono i primi passi verso la salvezza del pianeta. Secondo l’OMS, basterebbero questi due accorgimenti per ridurre del 50% le emissioni nocive e prevenire oltre 200 mila morti all’anno.
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