Il tredicenne catanese Fabio Patania, studente di terza media della scuola Dante Alighieri di Catania, ha conquistato la medaglia d’oro nel campionato italiano di rowing. Allenato dalla pluricampionessa italiana Anna Ferrarello nella palestra Performance, il giovanissimo talento della Ionica Catania sarà premiato il prossimo 22 giugno al Foro Italico di Roma, salendo sul gradino più alto del podio nazionale.
“Faccio rowing da un paio di anni ormai – dichiara l’atleta ai microfoni di LiveUnict –. Ho conosciuto questo sport grazie a mio padre, che frequentava la mia attuale palestra. Inizialmente lo accompagnavo e basta, guardavo gli altri gareggiare, ma non sapevo ancora bene come funzionasse. Pian piano ho imparato le regole, ho fatto qualche gara e, da quest’anno a settembre, ho cominciato ad appassionarmi sempre più”.
Sempre più di moda negli ultimi anni, il rowing è una disciplina sportiva che nasce dalla fusione tra canottaggio e fitness. Grazie a un attrezzo particolare, che permette di simulare la vogata, si tratta di uno sport che permette il coinvolgimento, anche se con diversa intensità, di tutti i principali gruppi muscolari del corpo (braccia, gambe, spalle, dorso, addome e glutei) con importanti benefici anche sul piano cardiovascolare. L’Indoor Rowing viene gestito attualmente dalla F.I.C., Federazione Italiana Canottaggio, che organizza anche i Campionati Italiani.
Già dalle prima tappe di questa stagione, il catanese Patania ha dimostrato talento e tenacia e, pur essendo il più giovane di tutto il campionato, è riuscito a piazzarsi sempre in testa, ottenendo ottimi punteggi. La vittoria è arrivata poi con una delle gare più difficili di tutto il campionato: la maratona di 21,097 m, dove l’atleta ha trionfato, scavalcando tutti gli avversari. Frutto di un duro lavoro e di un costante allenamento (due ore al giorno per tre giorni alla settimana), il traguardo del giovane è stato sofferto ma pieno di soddisfazione.
“È stato molto difficile – racconta –. Ogni gara che affrontavo mi sembrava impossibile da superare. Ogni volta aumentava la distanza e per questo diventava sempre più difficile. In ogni gara, però, ce l’ho messa sempre tutta. Quando ho vinto mi sono sentito finalmente tranquillo, ma non riuscivo a crederci. Poi tutti hanno cominciato a congratularsi con me, e allora mi sono sentito davvero un vincitore. È una sensazione bellissima!”.