La Regione dà un taglio agli sprechi, con l’annuncio, da parte del Presidente Nello Musumeci, di una riduzione del personale all’interno degli organi regionali. I tagli previsti, pari al 15% del totale, riguarderanno 228 postazioni, e rientrano nell’obiettivo di far rientrare gli organi burocratici regionali, di dimensioni attualmente macroscopiche, in limiti che siano più accettabili per il governo e l’opinione pubblica.
Il numero di dirigenti, già spropositato rispetto al numero dei dipendenti, subisce un taglio che va oltre le dinamiche di pensionamento e rientra tra le promesse elettorali fatte in campagna elettorale da Musumeci.
Le 228 postazioni cancellate a fronte delle 1439 attualmente presenti, arrivano al termine di una riunione svoltasi nella giornata di ieri, che ha approvato, al termine della seduta di giunta, la “rimodulazione degli assetti organizzativi dei dipartimenti regionali“.
Il nuovo Piano è frutto di un’intensa attività di coordinamento svolta negli ultimi mesi dal segretario generale della presidenza della Regione, Maria Mattarella, con tutti i dirigenti generali e di concertazioni con i sindacati da parte del dirigente generale della Funzione pubblica Rosalia Pipia.
I tagli, nello specifico, riguarderanno soprattutto l’Ufficio legislativo e legale (-37%), i dipartimenti Energia (-30%), Acqua e rifiuti (-27%), Protezione civile e Programmazione (-24%) e Funzione pubblica (-22%). Il nuovo organigramma regionale, inoltre, prevede anche l’Autorità di bacino, incardinata alla presidenza della Regione. Una struttura attesa da quasi trent’anni, che avrà l’obiettivo di occuparsi della programmazione e della gestione degli interventi sui corsi d’acqua, nonché di tutto ciò che riguarda l’erosione del territorio.