Con il suo coacervo di dominatori, susseguitisi nell’arco dei secoli sin dai tempi più antichi, la Sicilia è un vero e proprio sito archeologico a cielo aperto che non smette mai di stupire, anche quando sembra che sia stato già detto e trovato tutto in proposito.
È così che all’interno del territorio di Paternò, presso la zona geologica-naturalistica delle Salinelle, un team di studenti dell’istituto tecnico G. Russo, coordinato dall’archeologa Michela Ursino, nell’effettuare degli scavi in sinergia con SiciliAntica ha rinvenuto una lamina di piombo con incisioni in caratteri greci.
Come riporta il quotidiano La Repubblica, il rinvenimento è avvenuto in zona Collina di San Marco, in un’area già famosa per le eruzioni di gas, acqua e fango, ed è stato il frutto del progetto “Beni Culturali & Impresa”.
La scoperta testimonia che la zona era già abitata nel periodo del neolitico e potrebbe regalarci nuove informazioni sul mondo dei coloni greci in Sicilia. La zona delle Salinelle, in effetti, era già famosa nell’antichità per i suoi fenomeni di vulcanismo secondario e non sarebbe strano, come dichiara la stessa archeologa che ha guidato il progetto, se l’iscrizione fosse legata alla presenza di un luogo sacro. Del resto, le eruzioni delle Salinelle nell’antichità erano interpretate come fenomeni della volontà divina.
Sulla natura dei caratteri greci dell’iscrizione si pronuncerà, come anticipato da Michela Ursino, l’autorevole studiosa Antonietta Burgone. Sul posto, ritrovati altri reperti risalenti all’epoca greco-romana.