Giovedì 2 maggio alle 11 nel Coro di notte del Monastero dei Benedettini, il regista lirico Davide Livermore sarà ospite del dipartimento di Scienze umanistiche dell’Università di Catania, per dialogare con studenti e docenti sulla regia di “Elena”, con cui debutterà al Teatro Greco di Siracusa dal 9 maggio al 22 giugno, dopo aver conquistato la Scala con il suo “Attila” per l’ultima inaugurazione di stagione.
Nel corso dell’incontro, promosso insieme all’Istituto Nazionale del Dramma Antico, Livermore spiegherà la sua scelta di proporre la protagonista della tragedia di Euripide (interpretata da Laura Marinoni), celebre icona femminile nell’immaginario collettivo la cui bellezza causò il conflitto tra Sparta e Atene, come una donna inglese nell’età pre-vittoriana, quasi un’immagine evanescente immersa al centro di una scena completamente piena di acqua, uno specchio riflesso e distorto di immagini nella “regia” della stessa protagonista; elemento scenico che diventa anche “orchestra musicale” attraverso un software e un sistema di sensori.
Grazie a questo espediente, Elena – in ossequio a quel filone mitico secondo cui non sarebbe stata rapita da Paride, né visse a Troia, né fu ripresa da Menelao ma clonata come un ologramma ottenuto plasmando l’aria e costretta da Hera in Egitto – sembrerà nello stesso mare di immagini sdoppiate e ambigue in cui da tempo, come un simulacro, abbiamo imparato a infrangere l’immagine liquida di un umano in conflitto.
L’incontro sarà aperto dal direttore del Disum, Marina Paino, e introdotto dalla professoressa Mariarita Sgarlata, consigliere delegato dell’Inda.