Sono state pubblicate online nel sito del Miur (nella sezione “Esami di Stato”) stamattina le tracce relative alla simulazione della seconda prova scritta dell’esame di Maturità 2019. Lo scorso 19 febbraio erano state pubblicate le prime simulazioni della prima prova scritta, mentre la seconda sarà consultabile sul sito il prossimo 26 marzo.
E per la tanto temuta seconda prova? Alla pubblicazione odierna del primo modello, ne seguirà una seconda prevista per il prossimo 2 aprile. Gli studenti , tuttavia, non saranno obbligati a sottoporsi alla prova nei giorni stabiliti ma, al contrario, potranno concordare liberamente con i docenti il giorno migliore per esercitarsi.
La simulazione , differente a seconda del proprio indirizzo di studio, riguarderà più discipline.
L’obiettivo della prova degli studenti del Liceo Classico, per esempio, consisterà nel misurare le loro competenze in Latino e Greco, mentre sono previste Matematica e Fisica per la prova dei Licei Scientifici, Scienze umane e Diritto ed Economia politica per i Licei delle Scienze umane.
La struttura del test è destinato a variare insieme alle materie. Per il Liceo classico, ad esempio, la prova sarà articolata in due parti: ci sarà una versione in prosa corredato da informazioni sintetiche sull’opera, preceduta e seguita da parti tradotte per consentire la contestualizzazione della parte estrapolata. A questa seguiranno tre quesiti relativi alla comprensione e interpretazione del brano e alla sua collocazione storico-culturale.
Molti studenti si chiedono quante ore potranno avere a disposizione per affrontare la simulazione al meglio: per la maggior parte degli indirizzi, sei ore risulteranno sufficienti ma, nel caso degli indirizzi dell’Istruzione tecnica e professionale e per i Licei artistici, musicali e coreutici, la durata sarà superiore.
Relativamente alla valutazione della prova, il Miur si è espresso precisando:“Fermo restando che non si tratta di una prova che possa sostituire le verifiche periodiche autonomamente predisposte, i docenti potranno anche iniziare a confrontarsi con le griglie di valutazione delle prove scritte e con il loro utilizzo”
Le scuole, dunque, potranno decidere di valutare la prova ma senza che il voto attribuito vada a sostituire uno dei tanti che il docente acquisisce nel periodo considerato ai fini della valutazione finale.