Le macchinette del caffè, alcune volte, ti salvano la giornata dal perenne sonno. Nelle università, gli studenti universitari lo sanno bene, i quali si affidano alla caffeina per mantenersi svegli e diventare produttivi nello studio: in tal caso, le macchinette sono sempre le benvenute negli Atenei.
Ma da un punto di vista di risorse, le macchinette distribuiscono anche bicchierini di plastica monouso, tanto da riempire interi cestini della spazzatura. Ma già da tempo si cerca un rimedio. Si dichiara così una guerra alla plastica nelle università italiane, attraverso la firma di un protocollo d’intesa insieme con Marevivo e Conisma (il Consorzio nazionale interuniversitario per le scienze del mare) per la sensibilizzazione e l’educazione alla tutela dell’ambiente.
Si cerca, dunque, di spingere gli studenti a portare da casa la propria tazza per potere prendere del caffè. Una misura anti-plastica monouso voluta dallo stesso Governo e che la Crui (la Conferenza dei rettori delle università italiane) ha accettato. Ma non solo la tazza per il caffè: tra i punti principali dell’intesa vi è quello di fornire gli studenti di borracce in metallo (per disincentivare le bottigliette), da riempire d’acqua dagli appositi dispenser.