Lโanalisi condotta dallโOsservatorio Statistico dei Consulenti del Lavoro riporta dati poco incoraggianti: l’Italia sarebbe tra gli ultimi paesi europei perย capacitร di spendere i fondi in Ict, Ricerca e Innovazione. Questo dato non concorda con un altro: l’Italia รจ anche il terzo paese, con i suoi 8,3 miliardi di euro, in Europa nella classifica delle nazioni con il piรน alto volume di risorse disponibili per lo sviluppo tecnologico, dopo Polonia e Spagna.
Al centro dell’attenzione, purtroppo, negativamente la nostra regione, con un’altra incongruenza: la Sicilia รจ la terza regione italiana per stanziamenti. Fondi per ricerca e innovazione e per Ict, per un totale di 749,8 milioni di euro stanziati e zero spesi nonostanteย le somme impegnate ammontino a 656,6 milioni di euro. In particolare, รจ lโunica regione a non avere speso ancora nulla, in base ai dati della Commissione europea risalenti allo scorso mese di settembre. Ciรฒ quando in tutto il Paese la spesa รจ arrivata al 12%. Si legge cosรฌ nellโOsservatorio: “La Puglia, la Campania e la Sicilia sono le regioni che hanno programmato investimenti piรน ingenti (ciascuna superiore ai 600 milioni) ma, mentre la Puglia ha giร rendicontato il 12% delle spese effettuate (in linea con la media nazionale), la Sicilia a settembre 2018 non ha rendicontato alcuna spesa e la Campania solo 5 milioni di euro, pari allโ1% della programmazione approvata”.
Gli interventi programmati si rivolgono a settori tecnologici e innovativi che nellโIsola impiegano appena il 2,1% degli occupati totali, e dunque sembrano necessari piรน che mai se non si vuole perpetuare nel ritardo che la Sicilia mostra rispetto al resto d’Italia in questi settori.