Se chiedete a un turista cosa pensa di Catania lo vedrete esitare. In quel momento di esitazione c’è più di quanto ogni risposta potrebbe darvi, tanto da arrivare al punto di invalidare ogni successivo tentativo di esprimere un complimento, aggiungendo un silenzioso ma di volta in volta. “È bella, ma…“, “Mi sono trovato bene ma…“, “Tornerò, di sicuro, ma…“. E di quel ma lasciato in sospeso non si accorgono soltanto i turisti.
Ogni giorno, recandovi a lavoro o all’università, o anche semplicemente passeggiando per le vie del centro, vi sarete accorti d’aver tenuto lo sguardo più sul marciapiedi che sul vostro interlocutore o su ciò che vi circonda. Escrementi di animali, spazzatura, materassi abbandonati, cattivo odore, sono tutti gli ingredienti di un’esperienza mediocre per i turisti e una sofferenza continua per chi Catania la vive tutti i giorni.
Catania è una città che brulica di vita e che ha dimostrato in più occasioni d’essere più forte delle avversità grazie allo spirito dei suoi cittadini. Talvolta, però, sono proprio i suoi cittadini a ferirla, in quella che odora sempre più di Münchhausen.
Non tutti sono disposti a lasciar correre. È accaduto lo scorso novembre, quando diversi cartelli sono apparsi in una via del centro con lo scopo di richiamare all’ordine tutti quei proprietari di cani che amano lasciarsi dietro tracce concrete del loro passaggio.
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