In seguito all’accordo con la Commissione Ue ed il via libera dell’Europa, il testo della legge di bilancio 2019 è stato approvato al Senato e ora passerà alla Camera.
Vari sono gli argomenti trattati e, tra tutti, appare particolarmente interessante l’introduzione di una digital tax pronta a colpire la pubblicità on line e la cessione di dati, senza tralasciare il marketplace di Amazon, eBay o Alibaba che offrono la loro piattaforma digitale per la cessione di beni e servizi.
La tassa, inoltre, verrà applicata anche ai settori della Gig economy o almeno temporaneamente: eventuali modifiche verranno esplicitate con l’arrivo di un regolamento ufficiale che dovrebbe essere emanato entro i primi 4 mesi del 2019. Il prelievo del 3% si applicherà alle imprese attive nel B2B e con ricavi non inferiori a 750 milioni e ricavi digitali oltre i 5,5 milioni di euro.
La nuova manovra punterà poi ad ottenere un risparmio pari a 28,5 milioni di euro, eliminando (a partire dal 1°gennaio 2020) tutte le riduzioni tariffarie (spese telefoniche, trasporto delle rese etc.) per le società editrici e radiotelevisive. Oltre all’abolizione dei contributi destinati alle radio private che svolgono attività di informazione di interesse generale, si potrebbe assistere alla progressiva scomparsa di quelli diretti a quotidiani e periodici.