Smentita così la voce secondo la quale il bonus sarebbe stato spendibile solo in libri. Saranno acquistabili, quindi, anche biglietti per il cinema, teatro, musei e concerti.
Anche i ragazzi che compiranno la maggiore età nei prossimi mesi avranno la possibilità di usufruire del Bonus Cultura di 500 euro. Il bonus potrà essere speso anche per l’ingresso ai teatri, concerti, musei, cinema, smentendo di fatto le voci che lasciavano intendere una modifica del progetto orientata al solo acquisto di libri, cartacei e digitali.
A smentire tali voci è stato il sottosegretario ai Beni Culturali, Gianluca Vacca, che ha confermato come “nessuna limitazione sarà imposta ai ragazzi rispetto al passato e rispetto a quanto abbiamo sempre detto”. Non è ben chiaro se di voci fittizie si sia realmente trattato o se, al contrario, il ministero avesse davvero deciso di apportare le modifiche al bonus, tranne che poi fare marcia indietro all’ultimo minuto a causa delle numerose contestazioni.
Quali che siano i fatti, il Bonus cultura 2019 sarà spendibile in differenti offerte culturali e sarà fruibile tramite un’applicazione apposita e un’identità digitale. Secondo i dati, la scelta del governo di delimitare l’utilizzo del bonus ai soli libri sarebbe stata dovuta all’incremento dell’acquisto di opere letterarie e manuali specialistici e universitari. Le statistiche relative al 2016 e al 2017 dimostrerebbero, infatti, come i nati tra 1998 e il 1999 avrebbero speso in libri quasi 132 milioni, l’80% circa dell’intera spesa culturale.
È chiaro, quindi, come il bonus rappresenti un quid in più per l’industria culturale in Italia e, in misura maggiore, per l’editoria. Si tratta di un incentivo non sottovalutabile, se si considera che il nostro Paese può essere annoverato tra quelli che spendono meno in cultura, sopra solo alla Grecia, al Lussemburgo, all’Irlanda, al Portogallo e a Cipro. Nonostante l’esborso in beni culturali resti sotto la media europea (con l’8,5%), così come reso noto dall’ultimo rapporto Federculture, la spesa per l’editoria sembrerebbe, al contrario, registrare una lieve svolta rispetto al passato.
Resta, tuttavia, uno scarso interesse alle attività culturali nel loro complesso, tanto che gli over 25 “inattivi”, cioè che non visitano musei, né vanno al teatro o al cinema, si assestano sulla soglia del 38,8%. Si spera, quindi, che un bonus, orientato a tutti i campi della cultura, possa riavvicinare i più giovani a queste attività e invogliarli a riscoprire il sapere in tutte le sue forme.
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