È passato meno di un giorno da quando 20 Stelle di Natale sono state regalate alla Cattedrale di Sant'Agata. Già in mattinata il brusco risveglio: le piante sono scomparse, lasciando al loro posto tanto sdegno e preoccupazione.
A Natale siamo tutti più buoni, o così recita l’aforismo. La verità è che a Natale vorremmo essere tutti più buoni, ma finiamo sempre per cadere nelle vecchie abitudini, chi più chi meno.
C’è chi dopo un “buone feste” augurato a un amico si attacca al clacson alla prima occasione, dando sfogo alla propria rabbia da automobilista incolonnato nel traffico, e c’è chi decide di unire utile e dilettevole, dandosi al furto di qualcosa che nel periodo va da sé a ruba, probabilmente per rivenderlo a pochi metri di distanza, su qualche banchetto sgangherato per una cifra irrisoria.
Chi si troverà a passare nei pressi della Basilica Cattedrale di Sant’Agata in mattinata, noterà come le aiuole della villetta siano diventate simili a gruviere, una ventina di buchi che per poco tempo hanno ospitato delle piante. E con poco tempo s’intende appena una giornata. Soltanto ieri, infatti, alla cattedrale erano state donate 20 Stelle di Natale che già nella mattina di oggi erano scomparse.
Non si sa chi sia il responsabile, se si tratti di un atto vandalico o di altro; certo è che l’indignazione pubblica non ha tardato a farsi sentire, soprattutto nei commenti del post pubblicato su Facebook in cui si annunciava il furto delle piante. Si grida al sacrilegio, allo schifo, al reato mortale, qualcuno suggerisce l’ipotesi di installare telecamere, qualcun altro accusa il comune di non aver previsto un servizio di sorveglianza nella centralissima Piazza Duomo, soprattutto nelle ore notturne, qualcuno propone un paio di metri in più sui muretti che delimitano il perimetro della villetta.
Ci sono altre persone, però, che nell’avvenimento leggono altro, qualcosa di più preoccupante e che non può essere ignorato. Supponiamo che non si sia trattato di vandalismo, supponiamo che il gesto sia scaturito dalla disperazione, la necessità di racimolare quei pochi euro da portare a casa. Non si tratta di una giustificazione, dice qualcuno, né si tenta di minimizzare l’accaduto, quanto invece la consapevolezza di come, in tempi duri, si sia disposti a superare barriere morali e fisiche in passato ritenute invalicabili.
Domani, forse tra due giorni, o poco più, probabilmente altre piantine verranno regalate al giardino della cattedrale e forse faranno la fine delle 20 Stelle di Natale sottratte nella scorsa notte, o forse rimarranno al loro posto; le soluzioni proposte dal popolo continueranno ad accumularsi fino alla fine del periodo, quando le temperature si rialzeranno e nessuno parlerà più delle piantine avvizzite, dimenticandosi dell’esistenza del problema.
A Natale siamo tutti più buoni. Il giorno dopo è tutta un’altra storia.
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