Un nuovo statuto, entrato in vigore lo scorso 20 novembre, ha sostituito il precedente che risaliva al 1991 chiarendo alcuni punti fondamentali sulle associazioni agatine e sui suoi membri. Entro il 20 febbraio, infatti, tutti coloro che ne fanno parte dovranno presentare un’autocertificazione in cui dichiarano di non aver riportato condanne da parte dell’Autorità giudiziaria penale, salvo i casi di riabilitazione, per delitti non colposi di allarme sociale e/o morale.
Nell’elenco non tassativo dei reati troviamo: i reati contro la libertà sessuale, i reati di mafia, i reati di spaccio di droga, i reati di estorsione e usura, i reati contro la Pubblica amministrazione, i reati contro i soggetti vulnerabili. L’obiettivo del nuovo statuto sarebbe quello di accertarsi del possesso dei requisiti di “cattolici che promuovono la devozione a S. Agata e che si impegnano ad osservare le regole previste nel presente statuto e nel regolamento, oltre che alle norme del Diritto Canonico e della legge italiana nonché alla sana tradizione della festa di S. Agata”.
Per chi non presenterà l’autocertificazione ci sarà l’estromissione, mentre per tutti gli imputati senza condanne definitive è prevista una sospensione. Si tratterebbe dunque di uno statuto unico per tutte le associazioni con nuove regole per i futuri membri ma anche per i vecchi al fine di promuovere la festa catanese nella direzione della legalità e della trasparenza in netta contrapposizione con il passato e con le polemiche degli ultimi anni.