Un team dell’Università di Catania ha contribuito alla costruzione di un nuovo macchinario di laboratorio che non era ancora presente sul mercato. Il macchinario permette di analizzare, per la prima volta in contemporanea, l’analisi di due elementi: le alterazioni del DNA e la presenza di alcune proteine nel sangue.
Quest’ultime, in particolare, permetterebbero di fare una diagnosi più veloce con costi ridotti e, soprattutto, con minori disagi per i pazienti — a differenza del prelievo di campioni di tessuto che crea non pochi fastidi e disturbi. Il macchinario è stato progettato per quella che viene chiamata “biopsia liquida”.
Questa innovazione rientra nel progetto Ultraplacad, avviato nel 2015 e finanziato dal fondo UE Horizon 2020. I soggetti partecipanti sono stati 13 di ben 7 Paesi europei: tra questi un contributo fondamentale è stato dato dal dipartimento di Chimica dell’Università di Catania che è stata coordinatrice scientifica.