Pubblicati i risultati delle prove d’ammissione, tramite graduatoria anonima, non sono mancati casi che sono andati ad alimentare il focolare delle polemiche. Tra i più eclatanti quello riguardante Catania dove tre candidati hanno ottenuto gli stessi punteggi nelle diverse sezioni.
Erano ben 67.005 i candidati che giorno 4 settembre hanno affrontato il test d’ammissione alla facoltà di Medicina per l’anno accademico 2018/2019. Molte, purtroppo, le irregolarità che si sarebbero verificate nel corso delle prove e denunciate dai partecipanti. Numerose le testimonianze di ragazzi che non appena concluso il test, in diverse parti d’Italia, hanno riferito di comportamenti non perfettamente conformi alle regole.
“Un ragazzo aveva lo smartwatch, quattro ragazze si lanciavano le penne e le risposte dopo il termine e nonostante l’abbia fatto presente al presidente non è successo niente. Sono rassegnata” afferma Flora. Segnalazioni gravi sono anche quelle riguardanti i dati anagrafici con buste non sigillate, per non parlare dell’insolita impennata nelle ricerche sul web di termini che, generalmente, vengono digitati su Google con una frequenza minore. E queste sono le polemiche divampate solamente martedì 4, subito dopo la consegna e nelle primissime ore pomeridiane dello stesso giorno.
A gettare benzina sul fuoco ci hanno pensato i risultati pubblicati in forma anonima – accessibile solo tramite il codice che è stato dato al candidato il giorno del test – pubblicati qualche giorno fa. A salire agli onori, se così si può dire, la sede di Catania dove tre candidati avrebbero ottenuto il medesimo risultato – 75,3 – sommando i punteggi (uguali tra loro) delle diverse sezioni, ovvero cultura generale, ragionamento logico, biologia, chimica, fisica e matematica.
“Loro sono entrati immeritevolmente e non hanno dimostrato alcuna qualità – denuncia Alessia -. Dovranno fare i conti con il duro percorso della facoltà di medicina e se non basterà quello a setacciarli, ci penserà il lavoro stesso in futuro”.
“Questi sono i medici di domani… scappate!” è l’allarme di Annina a cui risponde Simona dichiarando che “questo è quello che fa più paura. Andiamo a peggiorare anziché migliorare. Già che la situazione non era buona neanche adesso, grazie alle raccomandazioni passate. Il meccanismo – continua la ragazza – è sempre lo stesso, si entra senza merito, si va avanti con la spintarella e poi si fa danno in ospedale. E le vittime un domani potremmo essere tutti. Io, tu, un altro senza alcuna distinzione. Il danno che si sta facendo oggi è nulla rispetto al danno del domani! E allora poi non lamentiamoci se i nostri parenti entrano con una piccolezza negli ospedali, e poi ne escono con danni peggiori o addirittura morti”.
“Fate veramente schifo, c’è chi si spacca la schiena da anni per superare questo test. Degni figli dello stato italiano. Vergogna!” sbotta Valeria a cui si unisce Giuseppe: “Gli altri erano al mare ed io stavo dietro ai libri cosa che per chi lavora non è affatto facile”.
C’è chi pensa che possa essere stata una casualità o un errore – “state creando allarmismo inutile, magari è una svista… ho visto molti doppioni” – anche se in merito non c’è stata ancora nessuna comunicazione. A questi ultimi risponde un analitico Lorenzo: “Sapete quanto sia statisticamente impossibile che tre persone facciamo esattamente lo stesso punteggio in ognuna delle quattro materie, tutte e tre nella stessa sede? (Ovviamente con un 75, punteggio enorme che garantisce il passaggio immediato e diretto). Non nego che le eccellenze siano ovunque – prosegue l’aspirante medico – ma lo stesso punteggio in tutte e quattro le materie nella stessa università può solo voler dire plichi precompilati oppure lista risposte data prima del test”.
“Sì, intanto sono entrati, mica li cacciano” pensa Alessia, a cui fa eco Antonio: “Anche io penso che alla fine la scamperanno, tuttavia si sono attirati delle attenzioni indesiderate. Se i tre campioni risulteranno essere nella stessa aula basterebbe un po’ di buonsenso per escluderli dal concorso, che ricordiamo è pubblico e piuttosto ambito“.
Fortunatamente c’è chi la prende con filosofia e riesce a scherzarci su, come Irene: “Ragazzi bisogno riconoscere una cosa, sanno copiare bene. Ricordatemi però, fra circa dieci anni, di non sentirmi mai male perché se devo essere curata da sta gente preferisco affidarmi alla preghiera. Adesso un po’ i novax li capisco. Ci credo che non si fidano dei medici”.
“Ci sono più probabilità di fare un 6 al superenalotto – scrive Salvatore – che trovare 3 punteggi uguali per ogni materia nella stessa sede” mentre per Stefano: “Sapevano tutti e tre che roba è il frattale, io ancora nemmeno dalla Treccani l’ho capito”.
A porre la parola fine alla discussione, per lo meno fino al 3 ottobre quando sarà pubblicata la graduatoria di merito, è un’amareggiata Beatrice: “Forse la cosa più brutta non è pensare che ci siano sempre imbroglioni, ma che non ci si possa mai fare niente. Non dico che anche chi è bravo non vada avanti però questi tolgono posti a chi quel test lo affronta dopo grande studio, passione e determinazione. Saranno solo tre, ma sono tre vite che andranno in un’altra direzione per quest’anno. Potrebbe anche non riguardarmi perché sono di Milano e non ho messo Catania tra le sedi, però mi spiace parecchio sai”, conclude la candidata.
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