Lunedì molti istituti scolastici in tutta Italia hanno riaperto le porte a migliaia di bambini in età da nidi e materne. Dopo il polverone sollevato dai controlli sullo stato di salute di edifici e strutture, l'attenzione si è spostata su un altro argomento: l'obbligo di vaccinazione.
Si parla già di conta dei bambini non in regola con le vaccinazioni, con i comuni delle città interessate che hanno già preso delle misure a riguardo: prima l’invio di una mail ai genitori, per poi arrivare all’esclusione dalle classi fino al momento della vaccinazione per poi, in estremo, liberare il posto del bambino non vaccinato per il successivo in graduatoria.
Che dire delle proroghe proposte dal governo?
Lega-M5S hanno fatto dietrofront sul decreto-legge che avrebbe permesso il rinvio dell’obbligo di vaccinare i bambini di età comresa tra 0 e 16 anni per l’iscrizione a scuola. Tale misura avrebbe precluso a più di diecimila studenti immunodepressi la possibilità di presentarsi regolarmente a scuola, come ha fatto notare il presidente dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli, il quale ha aggiunto di trovare ripugnante l’idea di isolare suddetti bambini in classi speciali. Un nuovo emendamento al decreto Milleproroghe approvato dalla maggiornaza fa marcia indietro sui vaccini, ristabilendo l’obbligo vaccinale previsto dalla legge Lorenzin.
I presidi iniziano già a lamentarsi per la confusione che questa situazione (definita comunque provvisoria) causerà. Secondo la legge Lorenzin, infatti, i bambini possono accedere a nidi e scuole d’infanzia solo presentando una certificazione dei vaccini fatti, con sanzioni che a oggi prevedono il non ingresso in classe per i bambini che frequentano nidi e materne e multe da 100 a 500 euro per i genitori dei ragazzi da 6 ai 16 anni; la circolare ministeriale, tuttavia, permetterebbe ai genitori di presentare un’autocertificazione. Resta quindi la possibilità di autocertificare che è tutto in regola da parte dei genitori ma chi presenta una dichiarazione falsa rischia la denuncia.
La misura, come sottolinea il Ministero della Salute, serve ad aiutare chi, a causa di un cambio di residenza, si trova in difficoltà nell’ottenere dall’ASL di origine i certificati richiesti dagli istituti. Una misura che, se utilizzata correttamente, non rappresenta un escamotage per i no vax ma una semplificazione di processi burocratici lunghi ed estenuanti.
Per l’anno scolastico in corso, comunque, i minorenni potranno essere ammessi anche sulla base delle dichiarazioni sostitutive. Tutti i bambini non vaccinati avranno modo di frequentare la scuola, come tutti, a patto di presentare all’istituto la richiesta di prenotazione per la somministrazione dei 10 vaccini obbligatori – dopodiché a essere richiesto sarà il certificato rilasciato dall’ASL.
Già a partire dal 4 settembre i NAS hanno iniziato a eseguire i controlli in tutte le scuole della penisola in cerca di irregolarità circa le dichiarazioni firmate dai genitori e proseguiranno a campione nei prossimi giorni.
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